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Ho l’orologio che va avanti di tre ore ma non sono mai riuscito ad aggiustarlo. Così da Los Angeles mi sono trasferito a New York.
Steven Wright
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 5,33-39)
In quel tempo, i farisei e i loro scribi dissero a Gesù: «I discepoli di Giovanni digiunano spesso e fanno preghiere, così pure i discepoli dei farisei; i tuoi invece mangiano e bevono!». Gesù rispose loro: «Potete forse far digiunare gli invitati a nozze quando lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto: allora in quei giorni digiuneranno». Diceva loro anche una parabola: «Nessuno strappa un pezzo da un vestito nuovo per metterlo su un vestito vecchio; altrimenti il nuovo lo strappa e al vecchio non si adatta il pezzo preso dal nuovo. E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi; altrimenti il vino nuovo spaccherà gli otri, si spanderà e gli otri andranno perduti. Il vino nuovo bisogna versarlo in otri nuovi. Nessuno poi che beve il vino vecchio desidera il nuovo, perché dice: “Il vecchio è gradevole!”».
Mi lascio ispirare
Spesso mi capita di trovarmi in questa situazione: una bella novità si apre davanti ai miei occhi, bella, luminosa, accattivante, come a dirmi “prendimi, sono per te!”… Eppure, si presenta sempre quella vocina che mi fa voltare lo sguardo alle mie spalle, il pensiero al passato e prova a farmi cadere: ma davvero è per me? È troppo bello per essere vero! Forse potrei prendere quel pezzettino di passato e portarlo con me nella novità che mi aspetta, così da sentirmi più a mio agio, più comoda di fronte all’ignoto!
Ma perché dovrei sporcare col vecchio la limpida bellezza della novità che Dio mi sta regalando oggi? Perché dovrei rinunciare alla possibilità di scoprire qualcosa di nuovo, di me, della mia storia, della mia relazione con Dio per paura che sia troppo per me? Una toppa è sempre una toppa!
Signore mio, ti chiedo la grazia di stupirmi dalla novità che mi si presenta alla porta con la stessa gioia e con lo stesso entusiasmo con cui mi imbatto in ogni tramonto, in ogni alba che mi doni.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In quale occasione di fronte ad una novità della vita, ti sei voltato in cerca di sicurezza nel passato?
Cosa ti ha spinto a fare il primo passo verso la novità che ti veniva offerta?
Per quale novità che fatichi ad accogliere vuoi pregare oggi?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
3
Settembre
2021
Una toppa è sempre una toppa
commento di Lc 5,33-39, a cura di Martina Pampagnin