Van Gogh, Almond Blossom -
Voglio che la gente dica delle mie opere: “sente profondamente, sente con tenerezza”.
Vincent Van Gogh
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 4,38-44)
In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagoga, entrò nella casa di Simone. La suocera di Simone era in preda a una grande febbre e lo pregarono per lei. Si chinò su di lei, comandò alla febbre e la febbre la lasciò. E subito si alzò in piedi e li serviva. Al calar del sole, tutti quelli che avevano infermi affetti da varie malattie li condussero a lui. Ed egli, imponendo su ciascuno le mani, li guariva. Da molti uscivano anche demòni, gridando: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli li minacciava e non li lasciava parlare, perché sapevano che era lui il Cristo. Sul far del giorno uscì e si recò in un luogo deserto. Ma le folle lo cercavano, lo raggiunsero e tentarono di trattenerlo perché non se ne andasse via. Egli però disse loro: «È necessario che io annunci la buona notizia del regno di Dio anche alle altre città; per questo sono stato mandato». E andava predicando nelle sinagoghe della Giudea.
Mi lascio ispirare
In questi pochi versetti, troviamo Gesù nel pieno della sua missione. Luca ci propone il suo stare in mezzo alla gente, con un andamento a cerchi concentrici, che si allargano sempre più: dapprima una sola persona, la suocera di Pietro, poi coloro che erano affetti da malattie e infine le altre città… La guarigione di malattie fisiche e psichiche è il segno che la sua missione sta attirando l’attenzione di molte persone. Gesù è venuto a portare la buona notizia del regno․․․ Ma di cosa si tratta? Perché la gente è così desiderosa di stare alla sua presenza? Cosa colgono queste persone di così importante per loro?
Forse è l’atteggiamento di Gesù che colpisce. Il modo in cui guarda, il modo in cui ascolta, il modo in cui tocca. Ogni suo gesto dice cura e attenzione per l’altro. In un mondo rude, fatto di prepotenza e sopraffazione, Gesù fa la differenza con la finezza di piccoli gesti gratuiti e intenzionali.
È la sua volontà di avvolgere con l’amore chi gli sta di fronte che colpisce così tanto. Le folle alla sua presenza diventano persone: attraverso quei gesti semplicemente umani accedono alla loro stessa umanità. Si rendono conto che davvero il Regno di Dio riposa nell’intenzionalità di ciascuno che vuole vivere così la sua vita. E che è possibile. Ecco perché il Regno è già qui: chiede solo di essere accolto.
Alla fine Gesù si sottrae alla gente che lo vorrebbe trattenere perché ormai il seme è gettato, l’umanità sollecitata. Non si può far altro che attendere di veder maturare la decisione personale di ciascuno… la nuova umanità è alle porte!
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quando ti è capitato di compiere un gesto intenzionale e gratuito per qualcuno?
Cosa hai sentito dentro di te mentre compivi quel gesto?
Come quel gesto ha umanizzato l’altro/a e ti ha umanizzato?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
1
Settembre
2021
Come Gesù, così noi
commento di Lc 4,38-44, a cura di Flavio Emanuele Bottaro SJ