Ph. Matteo Suffritti SJ -
Il contrario di “io” è “noi”. Noi. È quello che ci salva dall’individualismo, sia dell’“io” e sia del “tu”.
Papa Francesco
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mc 6,30-34)
In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare. Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero. Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.
Mi lascio ispirare
Gesù ascolta in profondità desideri e bisogni dei suoi amici. I discepoli raccolti intorno a lui condividono quanto è successo nellʼavventura della missione a due. Gesù si prende il tempo che serve perché possano in qualche modo esprimersi e ascoltare, esercitarsi a contemplare la bellezza della buona notizia accolta in diverse case, raccontata da diverse voci.
Se i discepoli hanno bisogno di staccare e di riposare un poco, tanti altri invece si attivano, mossi dal desiderio di incontrare la buona notizia, una parola per la loro vita.
Gesù non chiede ai suoi amici di strafare, è sempre lui a precederci con la sua compassione coraggiosa e il suo entusiasmo generoso. E così, in quella folla raccolta intorno a lui, in un luogo inedito che prima era deserto, siamo tutti uguali, discepoli antichi e nuovi, tutti avvolti dalla sete di una parola vera, dalla misericordia del suo affetto.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quandʼè stata lʼultima volta che mi sono preso il tempo di ascoltare o di condividere qualcosa intorno allʼavventura della buona notizia?
Mi riconosco di più tra i discepoli stanchi o tra quelli che, senza timore della stanchezza si mettono in cammino per incontrare Gesù?
Come sono intercettati i miei bisogni dalle parole di Gesù?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
18
Luglio
2021
La mistica del noi
commento di Mc 6,30-34, a cura di Matteo Suffritti SJ