Photo by youssef naddam on Unsplash -
Io ho gridato l’augurio al popolo
ma risposta nessuna è venuta
a sostegno del mio ardimento
assurdo: l’eco dei passi e la voce
infranta sotto gli archi muti…
Ora, dunque, la parola alle mani
che tracciano gesti indicibili.
David Maria Turoldo, O sensi miei
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mc 6,7-13)
In quel tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche. E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro». Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano.
Mi lascio ispirare
Inviami, Signore, e ricordami sempre che nelle mie mani c’è il tuo potere: il potere su ciò che è impuro, su ciò che invece di tenere insieme divide, su tutto quello che allontana, separa, spezza. Perché non è importante portare con noi tante cose, non è importante caricarci di piccole cose che fanno peso e non portano vita… Non è importante perché della vita ti preoccupi tu: nulla mi manca, nelle tue mani. Non serve che io accumuli, metta da parte, trascini dietro pesi o fatiche: in te sono piena e completa, tutto è in me, tua creatura amata. Tienimi nelle tue mani, tieni insieme tutte le mie parti e fammi una, tutta tua.
Così, allora, entro nelle case dei cuori di chi incontro e tento di rimanervi con grazia e sapienza, cercando di somigliarti, facendo del mio cuore il tramite del tuo amore, del servizio delle mie mani lo strumento della tua volontà. È vivendo in te che posso portar vita, è amata da te che posso amare.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Che potere sento che hanno le mie mani nel tuo nome?
Cosa rischia di impedirmi di partire a cuor leggero?
In che cuore posso cercare di entrare, oggi?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
11
Luglio
2021
Nelle mie mani, nelle tue mani
commento di Mc 6,7-13, a cura di Verena M.