Photo by iam_os on Unsplash -
Vedi, tua madre è morta per salvarti. Ora, se c’è una cosa che Voldemort non riesce a concepire, è l’amore. Non poteva capire che un amore potente come quello di tua madre, lascia il segno: non una cicatrice, non un segno visibile... Essere stati amati tanto profondamente ci protegge per sempre, anche quando la persona che ci ha amato non c’è più. È una cosa che ti resta dentro, nella pelle.
J. K. Rowling
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 20,24-29)
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo». Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».
Mi lascio ispirare
Sembra quasi che io questi occhi non li voglia aprire, Signore. Come le porte che barrico per timore che qualcuno entri e mi trovi spaurita, non pronta, inquieta. Sembra che io tenga gli occhi serrati per timore di vedere la verità. Nulla mi basta, la paura sembra sempre avere l’ultima parola.
Ma tu arrivi e non c’è porta chiusa che ti tenga fuori. Arrivi e porti al centro quella pace che, in questa stanza chiusa, io non ho più. Che non posso avere, se non ti lascio entrare. Arrivi e stai al centro, così mi ricordi qual è il tuo posto.
E nel momento esatto in cui tu sei al centro, ecco la pace: io non ho più paura di nulla. Tutto mi è chiaro: il tuo amore mi protegge, non c’è nulla che io debba temere.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Di cosa ho paura, oggi?
In quale luogo della mia vita posso dire di essermi chiuso?
Cosa c’è al centro, quando tu non ci sei?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
3
Luglio
2021
Chiusi per paura
commento di Gv 20,24-29, a cura di Verena M.