- Ph. from Pixabay
Per ciascuno l‘unica cosa importante al mondo è il proprio intimo – la propria anima – la propria capacità d’amare. Se questa è in ordine, allora, che si mangi miglio o si mangi torta, che si portino stracci o gioielli, il mondo è in perfetta sintonia con l’anima, è buono, è in ordine.
Hermann Hesse
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 6,1-6.16-18)
State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli. Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. E quando pregate, non siate simili agli ipocriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipocriti, che assumono un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
Mi lascio ispirare
La giustizia si pratica, non è una teoria, non è una legge scritta, non è neppure una bella intenzione ma è un rapporto che si vive (o non vive). “Giustizia” ci fa intessere relazioni appropriate, adatte, vitali con tutto ciò che ci circonda, con il creato e addirittura con il Creatore. Attraverso la pratica di questo tipo di giustizia, quindi, noi ci collochiamo al posto giusto all’interno dell’interconnessione del creato come è voluto dal Creatore.
Oggi ci viene detto che sono tre azioni di giustizia particolarmente importanti a collocarci nel giusto posto nella nostra vita; azioni che prima di tutto sono atteggiamenti interiori e stili di vita: l’elemosina, la preghiera e il digiuno, ovvero, le relazioni economiche, il rapporto con l’interiorità, il senso della vita, l’Amore, e il modo di utilizzare le cose. Stiamo parlando – per inciso – di tre grandi aree di rapporti che animano prepotentemente la cronaca e la riflessione culturale anche dei nostri giorni.
Gesù insegna che “praticare la giustizia” riguardo a questi tre ambiti di vita non funziona, cioè non ci ottiene ciò per cui la pratichiamo, non ci colloca al giusto posto nella vita e nella creazione, se li viviamo per ottenerne un beneficio in termini di riconoscimento, di onore, di status sociale, di vanto. Le tre grandi relazioni vitali, infatti, non ci portano a rivolgerci dentro di noi ma a donare noi stessi fuori di noi. In altre parole, praticare la giustizia significa immettere quell’amore con cui siamo amati da Dio («il Padre tuo che è nel segreto») nel mondo attorno a noi, in maniera sempre più “integrale”.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Provo ad allargare il senso delle tre relazioni fondamentali: l’elemosina, la preghiera e il digiuno. Come le intendo io, personalmente?
Cosa mi permette di apprezzare la portata che le relazioni hanno nel mio “essere in mezzo al mondo” e nel mio orientarmi nel mondo?
In quale di queste tre pratiche di giustizia mi sento più debole?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
16
Giugno
2021
In sintonia con la vita
commento di Mt 6,1-6.16-18, a cura di Andrea Piccolo SJ