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I’ll be your mirror, reflect what you are in case you don’t know.
I’ll be the wind, the rain and the sunset,
the light on your door to show that you’re home.
Io sarò il tuo specchio, rifletterò quel che sei nel caso tu non lo sapessi.
Io sarò il vento, la pioggia e il tramonto,
la luce sulla tua porta per far vedere che sei a casa.
Velvet Underground, I’ll be your mirror
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt, 5, 1-12)
In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo: «Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati. Beati i miti, perché avranno in eredità la terra. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti perseguitarono i profeti che furono prima di voi».
Mi lascio ispirare
Bello questo autoritratto di Cristo, Dio che salva raggiungendo e incarnando gli stati di vita più rigettati e non accettati dall’essere umano.
La povertà, il pianto, la sopportazione, l’autenticità, il perdono, la purezza, la conciliazione, la condanna.
Ogni essere umano prima o poi nella propria vita attraversa uno o più di questi stati e molte volte fa fatica ad accettarli, a contestualizzarli, a fruttificarli.
Questo discorso è il manifesto della complicità del Creatore verso la creatura, l’alleanza perfetta che da senso ad ogni passo.
Meditare queste parole e ritrovarsi anche solo in una di esse è la medicina necessaria alla guarigione dalla paura e dalla frammentazione: si compie il passaggio dal principio di compensazione al principio di complicità, il criterio della ricompensa si trasforma in criterio del compimento.
Dio ci crea, ci forma e ci compie della sua stessa sostanza.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Immagino il volto di Gesù secondo la descrizione delle beatitudini, in quale tratto gli somiglio?
Quando ho sentito la solitudine in uno degli stati descritti e in quale?
Come avverto la presenza di Dio oggi nella mia vita?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
7
Giugno
2021
Ti sono complice
commento di Mt, 5, 1-12, a cura di Mounira Abdelhamid Serra