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La cosa che è veramente difficile, e anche davvero incredibile, è rinunciare ad essere perfetti ed iniziare il lavoro di diventare se stessi.
Anna Quindlen
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mc 12,35-37)
In quel tempo, insegnando nel tempio, Gesù diceva: «Come mai gli scribi dicono che il Cristo è figlio di Davide? Disse infatti Davide stesso, mosso dallo Spirito Santo: “Disse il Signore al mio Signore: Siedi alla mia destra, finché io ponga i tuoi nemici sotto i tuoi piedi”. Davide stesso lo chiama Signore: da dove risulta che è suo figlio?». E la folla numerosa lo ascoltava volentieri.
Mi lascio ispirare
Gesù è nel tempio e insegna. Con il metodo proprio della retorica e della interpretazione delle scuole rabbiniche prende un salmo e lo usa per porre la questione della propria identità.
Chi è Gesù? La domanda attraversa tutto il Vangelo di Marco e torna qui un’altra volta.
In modo indiretto Gesù afferma di essere “di più” rispetto a ciò che essi conoscono. Non figlio di Davide, che pure rappresenta il re per eccellenza e colui al quale è stata rivolta la promessa di una discendenza senza fine, il cui sangue scorrerà nel Messia che deve venire.
Gesù è molto più dell’essere figlio di Davide, il suo Regno va compreso con altre categorie. In Lui qualcosa di completamente inedito spinge lo sguardo in avanti, Egli è la porta che apre al nuovo e lo porta già con sé. Per questa ragione la fede in Gesù può animare la speranza e la fiducia nei confronti del presente, perché esso è oggi abitato dal futuro del Signore.
Provando a imitare lo stile di Gesù, se potessi ri-scrivere un salmo, quali parole cercherei?
La nostra vita può essere una preghiera e c’è una preghiera da scrivere con la nostra vita, di ringraziamento e di lode, con parole fresche e forti, perché sono quelle scelte da noi; originali, perché legate alla nostra storia e ai nostri sogni.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Che atteggiamento ho nei confronti del mio presente?
Qual è il segno, anche piccolo, di speranza che posso già ora vedere?
Se oggi potessi aggiungere un salmo ai 150 che sono contenuti nel salterio, come lo comporrei?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
4
Giugno
2021
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commento di Mc 12,35-37, a cura di Diego Mattei SJ