Ph. from Piqsels -
Le cose che si amano non si posseggono mai completamente. Semplicemente si custodiscono.
attribuita a Gaio Valerio Catullo
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 17,11-19)
In quel tempo, [Gesù, alzàti gli occhi al cielo, pregò dicendo:] «Padre santo, custodiscili nel tuo nome, quello che mi hai dato, perché siano una sola cosa, come noi. Quand’ero con loro, io li custodivo nel tuo nome, quello che mi hai dato, e li ho conservati, e nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si compisse la Scrittura. Ma ora io vengo a te e dico questo mentre sono nel mondo, perché abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia. Io ho dato loro la tua parola e il mondo li ha odiati, perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li custodisca dal Maligno. Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Consacrali nella verità. La tua parola è verità. Come tu hai mandato me nel mondo, anche io ho mandato loro nel mondo; per loro io consacro me stesso, perché siano anch’essi consacrati nella verità».
Mi lascio ispirare
Custodire è il verbo dell’amore, della relazione tra il Padre e il Figlio, un amore che non soffoca, che non possiede, ma al contrario si prende cura e protegge preservando la libertà. Gesù ha custodito tutti gli uomini che il Padre gli ha affidato, perché sa che Dio li ha creati «poco meno degli angeli», sono cosa «molto buona».
Dio ama di un amore totale i suoi figli, sa quanto sono fragili e deboli, continua a ripeterci che «siamo preziosi ai suoi occhi», siamo per lui un dono da custodire e proteggere. Il Padre non si stanca di cercarci, come aveva fatto nell’Eden, perché vuole che viviamo nel Paradiso della relazione con lui, con il creato, con gli altri uomini. Gesù desidera che, proprio perché ci sentiamo amati e custoditi, possiamo partecipare e vivere la sua pienezza di gioia, che ci sentiamo custoditi nell’amore come lui sente forte la relazione con il Padre.
La stessa cura che Gesù ha ricevuto dal Padre e che ha insegnato e trasmesso ai suoi discepoli e ad ogni persona che si è avvicinata a lui, siamo chiamati a viverla nel mondo, nella nostra quotidianità, continuando una relazione di amore che mette in risalto la vita, dono prezioso che siamo chiamati a valorizzare e custodire. Ogni cosa diviene sacra, perché parla della vita, parla del Creatore.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Cosa mi fa sentire prezioso agli occhi di Dio?
In che modo mi sento chiamato a custodire e proteggere la vita in tutti i suoi aspetti?
Cosa mi ha fatto sentire soffocato, in alcune relazioni d’amore?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
19
Maggio
2021
Custodire nella pienezza di gioia
commento di Gv 17,11-19, a cura di Chiara Selvatici