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L'amore è il significato ultimo
di tutto quello che ci circonda.
Non è solo una sensazione,
è la verità,
è la gioia
che è la fonte di tutta la creazione.
Rabindranath Tagore
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mc 16,15-20)
E disse loro: “Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno”. Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio. Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.
Mi lascio ispirare
Il Vangelo va proclamato a ogni creatura, sì, perché il creato nella sua globalità è frutto del desiderio di amore sovrabbondante di Dio. Tutto il creato è pensato e amato armonicamente dal suo Creatore: non ci sono angoli bui, non ci sono zone scoperte. Anche la buona notizia della salvezza, pertanto, è per tutte le creature.
Gesù Risorto, perciò, ci dona di sentirci parte e in comunione con l’intera sua creazione, parte di un “corpo” di cui ogni parte gioca il suo ruolo e vive e ama secondo la propria natura. Ecco che allora sono un po’ più chiari anche i doni che il Signore fa agli apostoli (ai suoi inviati): potere di vincere il male, possibilità di entrare in comunicazione con tutti, armonia con la natura, capacità di curare.
Gesù, dopo aver inviato i suoi, è elevato in cielo: la sua missione è finita e lascia lo spazio agli uomini e alle donne di ogni epoca. La sfida è questa: mostrare presente attraverso fede e opere “colui che non si vede”, colui che abita in filigrana ogni creatura e che ha incontrato e chiamato ciascuna delle persone che invia.
Gli “inviati” partono. È superfluo sottolineare che “partono”? Non direi. La condizione essenziale per fare qualsiasi cosa è “partire”. E quanta difficoltà c’è oggi a partire!
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Come mi sento inserito nel grande evento della creazione di Dio Padre?
Che ruolo ho all’interno di questa grande opera d’amore?
Cosa mi fa sentire sento inviato e “in partenza”?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
16
Maggio
2021
Andate!
commento di Mc 16,15-20, a cura di Andrea Piccolo SJ