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Il vento folle porta un atomo d’amore dentro il cuore.
Giuni Russo
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 3,7-15)
In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall’alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito». Gli replicò Nicodèmo: «Come può accadere questo?». Gli rispose Gesù: «Tu sei maestro di Israele e non conosci queste cose? In verità, in verità io ti dico: noi parliamo di ciò che sappiamo e testimoniamo ciò che abbiamo veduto; ma voi non accogliete la nostra testimonianza. Se vi ho parlato di cose della terra e non credete, come crederete se vi parlerò di cose del cielo? Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna».
Mi lascio ispirare
Nicodemo, meravigliato dai grandi segni compiuti da Gesù, vuole scoprire il segreto del suo insegnamento. “Come possiamo rinascere dall’alto?”, la sua domanda è anche la nostra domanda.
Gesù ricorre all’immagine del vento per aiutarlo ad uscire dal suo modo ristretto di guardare la realtà e per condurlo a guardare oltre. A credere alle cose del cielo, appunto.
La meravigliosa immagine del vento: non sappiamo da dove viene ma ci sorprende sempre, non sappiamo se continuerà o se quella sarà l’ultima folata. Ne possiamo cogliere solo la presenza dal rumore e dai suoi effetti, come quando passa in un bosco o su un prato.
Gesù chiede a Nicodemo proprio questo, di lasciarsi cogliere da questa nuovo soffio, di abbandonarsi totalmente nelle mani del Signore… invita anche noi a questo passaggio, che siamo abituati ad avere il controllo su tutto.
Ecco allora la risposta alla domanda iniziale: Possiamo rinascere «da quel poco che siamo», solamente con l’aiuto della stessa forza che ha fatto risorgere il Signore: con la forza di Dio,e per questo il Signore ci ha inviato lo Spirito Santo. È lo Spirito che ci fa risorgere dai nostri limiti, dalle nostre morti dalle nostre piccole e grandi ferite nell’anima. È lo spirito che ci trasforma.
Chiediamo al Signore che ci dia la consapevolezza che non si può camminare nella vita cristiana senza lasciare che lo Spirito Santo sia il protagonista della nostra vita, un dono del Signore che ci accompagna ogni giorno.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Cosa lascio oggi per abbandonarmi alle mani del Signore?
In quale occasione mi è sembrato di rinascere dall’alto?
Dove soffia il vento oggi, per me?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
13
Aprile
2021
Dall’alto
commento di Gv 3,7-15, a cura di Domenico Pugliese