Photo by form PxHere -
Spesso mi sono sentita, e ancora mi sento, come una nave che ha preso a bordo un carico prezioso: le funi vengono recise e ora la nave va, libera di navigare dappertutto.
Etty Hillesum
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 8,31-42)
In quel tempo, Gesù disse a quei Giudei che gli avevano creduto: «Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi». Gli risposero: «Noi siamo discendenti di Abramo e non siamo mai stati schiavi di nessuno. Come puoi dire: “Diventerete liberi”?». Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: chiunque commette il peccato è schiavo del peccato. Ora, lo schiavo non resta per sempre nella casa; il figlio vi resta per sempre. Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero. So che siete discendenti di Abramo. Ma intanto cercate di uccidermi perché la mia parola non trova accoglienza in voi. Io dico quello che ho visto presso il Padre; anche voi dunque fate quello che avete ascoltato dal padre vostro». Gli risposero: «Il padre nostro è Abramo». Disse loro Gesù: «Se foste figli di Abramo, fareste le opere di Abramo. Ora invece voi cercate di uccidere me, un uomo che vi ha detto la verità udita da Dio. Questo, Abramo non l’ha fatto. Voi fate le opere del padre vostro». Gli risposero allora: «Noi non siamo nati da prostituzione; abbiamo un solo padre: Dio!». Disse loro Gesù: «Se Dio fosse vostro padre, mi amereste, perché da Dio sono uscito e vengo; non sono venuto da me stesso, ma lui mi ha mandato».
Mi lascio ispirare
Ci sono due modi di intendere e vivere la fede. Da una parte i discendenti di Abramo e dall’altra i figli – figli amati – di Dio. Dio ama tutti allo stesso modo, sia chiaro, eppure noi lo percepiamo, magari a fasi alterne, in maniera diversa.
Da una parte una fede fatta di legami, simboli, tradizioni e regole. Siamo i discendenti di, portiamo quel cognome, la nostra storia non è che la somma della storia di coloro che ci hanno preceduto, spesso dimenticando l’origine di tutto. Abramo è colui che ha saputo ascoltare la parola di Dio e per questa ha lasciato la sua terra, ma chi dice di essere suo discendente talvolta non sa accogliere la parola di Dio, che si è fatta uomo, carne, presenza.
Dall’altra, una fede che parte dal sentirsi figli amati e per questo pienamente liberi, con tutto il carico di responsabilità e di scelte che la libertà comporta, quasi ci disorienta.
In questa quaresima, fatta ancora una volta di spazi vuoti, di persone lontane, cogliamo l’occasione per metterci in ascolto, per accogliere, per sciogliere i lacci che ci rendono schiavi.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Da chi discendo?
Di quale peccato mi sento schiavo?
Da cosa sono libero? Di cosa sono libero?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
24
Marzo
2021
Liberi Liberi
commento di Gv 8,31-42, a cura di Francesca Carraro