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Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, né più mi occorrono
le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede.
Eugenio Montale, da Xenia II
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mc 8,14-21)
[Gesù] risalì sulla barca e partì per l’altra riva. [I discepoli] avevano dimenticato di prendere dei pani e non avevano con sé sulla barca che un solo pane. Allora egli li ammoniva dicendo: “Fate attenzione, guardatevi dal lievito dei farisei e dal lievito di Erode!”. Ma quelli discutevano fra loro perché non avevano pane. Si accorse di questo e disse loro: “Perché discutete che non avete pane? Non capite ancora e non comprendete? Avete il cuore indurito? Avete occhi e non vedete, avete orecchi e non udite? E non vi ricordate, quando ho spezzato i cinque pani per i cinquemila, quante ceste colme di pezzi avete portato via?”. Gli dissero: “Dodici”. “E quando ho spezzato i sette pani per i quattromila, quante sporte piene di pezzi avete portato via?”. Gli dissero: “Sette”. E disse loro: “Non comprendete ancora?”.
Mi lascio ispirare
Cosa dovevano comprendere i discepoli? Cosa dobbiamo comprendere noi?
C’è una profonda unità tra il mondo dei corpi, il mondo materiale e ciò che lo alimenta (il pane) e l’universo dello spirito che è il mondo dei significati delle cose e delle azioni, del senso intimo di noi e delle nostre relazioni compresa quella con Dio.
Sotto il “pane” c’è un altro “Pane” a sostenerlo e a portarlo a compimento. Il pane materiale sfama profondamente e in maniera che dà soddisfazione umana solo se è accompagnato e riempito da un significato che lo umanizzi. Nella barca c’è un solo pane e c’è Colui che ha moltiplicato/condiviso il pane. I discepoli sono preoccupati del pane materiale, Gesù sposta l’attenzione su un altro Pane che rende umanamente nutriente ogni pane.
Allora il lievito di Gesù (che si propone come alternativo a quello dei farisei e di Erode) è quello del privilegiare non le regole che separano e etichettano le persone (farisei) né l’esteriorità e l’esercizio del potere (Erode) ma è quello di favorire le relazioni, lo scambio, la condivisione perché la persona che incontro mi è compagno/compagna nel senso etimologico del termine (colui/colei che mangia con me lo stesso pane).
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Confrontati con il lievito dei farisei, con quello di Erode e con quello di Gesù. Dove ti trovi?
Come va con gli affanni per i bisogni materiali (il pane)? Sono necessari e importanti e…
Cosa vuol dire, secondo te, umanizzare? In che modo senti che Gesù valorizza il tuo essere uomo/donna?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
16
Febbraio
2021
Un “Pane” per il pane
commento di Mc 8,14-21, a cura di Andrea Piccolo SJ