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Non conosco più la mia vera identità.
Leggo gli oroscopi, ma aspiro all’eterno.
Il futuro che sarà, Chiara
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mc 8,11-13)
In quel tempo, vennero i farisei e si misero a discutere con Gesù, chiedendogli un segno dal cielo, per metterlo alla prova. Ma egli sospirò profondamente e disse: «Perché questa generazione chiede un segno? In verità io vi dico: a questa generazione non sarà dato alcun segno». Li lasciò, risalì sulla barca e partì per l’altra riva.
Mi lascio ispirare
C’è sempre un modo per sfuggire alla domanda che Gesù pone con la sua presenza e il suo agire: chiedere un segno, per metterlo alla prova – sottolinea l’evangelista. E questo ci fa intuire che, se anche Gesù avesse dato un “segno”, i farisei avrebbero cominciato a discutere e criticarlo; già in precedenza episodi simili si sono conclusi con l’irritazione dei farisei, perché li ha messi di fronte al loro cuore duro e a un modo di seguire la legge che di fatto mortifica l’uomo.
In fondo, se siamo onesti, è un po’ la scusa di sempre: “io crederei in Gesù, però dovrei vedere un segno, un miracolo․․․” Così che non facciamo che ricalcare l’atteggiamento di chi allora lo contrastava. Invece di lasciarci coinvolgere, cambiare – convertire – dalla sua presenza, dal suo agire, si sta alla finestra a vedere cosa succede, pronti con il giudizio a criticare anche il bene che venisse fatto.
E allora, per coloro che vivono questo atteggiamento, non verrà dato alcun segno: Gesù lo dice chiaro per coloro che lo confrontano, ma lo è altrettanto per noi se non ci mettiamo in prospettiva di accoglienza. Perché il vero segno è lui, Gesù. Ed è l’unico “segno” veramente necessario cui credere, per poter leggere il suo agire – cioè gli altri segni – come la presenza reale di Dio fra gli uomini.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In quali occasioni ho chiesto un segno?
Quando ho rischiato che cercare un segno mi distraesse dal vivere a pieno?
In quale luogo della mia vita sento la presenza di reale di Dio fra gli uomini?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
15
Febbraio
2021
Poche scuse
commento di Mc 8,11-13, a cura di Lino Dan SJ