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Ho imparato che ogni giorno dovresti spingerti a toccare qualcuno. La gente ama una carezza affettuosa, o soltanto un’amichevole pacca sulla schiena.
Maya Angelou
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mc 6,53-56)
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli, compiuta la traversata fino a terra, giunsero a Gennèsaret e approdarono. Scesi dalla barca, la gente subito lo riconobbe e, accorrendo da tutta quella regione, cominciarono a portargli sulle barelle i malati, dovunque udivano che egli si trovasse. E là dove giungeva, in villaggi o città o campagne, deponevano i malati nelle piazze e lo supplicavano di poter toccare almeno il lembo del suo mantello; e quanti lo toccavano venivano salvati.
Mi lascio ispirare
È un movimento massiccio, quello che viene raccontato nel Vangelo. Accorrono da tutta la regione uomini e donne che nel dolore scorgono la speranza; si agganciano con tutte le proprie forze al desiderio profondo di essere guariti o di guarire un proprio famigliare o un amico.
Ma è Gesù il primo che ci viene incontro, che sbarca sulle spiagge affollate con i migranti, che passeggia nelle strade dissestate della povertà e nelle corsie piene degli ospedali. Conosce tutte le nostre fatiche e le accoglie su di sé amorevolmente.
Basta un lembo del mantello, ovvero il sorriso di un fratello, la mano dolce di un infermiere, la carezza di un amico, per scuotere il cuore turbato. Si scopre in questo modo che nella relazione vi è la salvezza. Non si parla di guarigione fisica nel Vangelo, ma di qualcosa di più profondo e più ampio che il Signore gratuitamente dona a tutti coloro che hanno fede, a tutti coloro che al suo avvicinarsi, rispondono generosamente.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quando ho sperimentato l’amore del Signore che salva?
Con chi vivo serenamente una relazione di fiducia e condivisione di desideri, turbamenti e malattie?
In quale occasione mi sono sentito chiamato a essere portatore della salvezza di Gesù?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
8
Febbraio
2021
Un tocco che salva
commento di Mc 6,53-56, a cura di Marco Ruggiero