-
«Ecco, prendi te per esempio. Tu sei unico» spiegò la mamma «e anch’io sono unica, ma se ti
abbraccio non sei più solo e nemmeno io sono più sola.»
David Grossman, L’Abbraccio
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 10,1-9)
In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”».
Mi lascio ispirare
Gesù è in cammino verso Gerusalemme, avvicinandosi il compimento della sua Storia, svela ai discepoli e quindi a tutti noi il senso della sua missione – e noi siamo chiamati a esserne partecipi.
Sì, perché la storia della salvezza non si esaurisce a Gerusalemme, ma continua nelle nostre vite.
Che libertà, che fiducia: Dio, che si fa uomo in Cristo, squarcia il velo dell’Eternità e entra nella finitezza del nostro tempo e in essa decide di abitare. Essere testimoni di Cristo quindi non è abbracciare una scuola di pensiero, non è aderire a una dottrina filosofica.
È Vivere.
Lungo il cammino il Signore ci esorta ad alleggerirci della borsa delle nostre certezze, della sacca delle nostre esigenze, dei sandali con cui rincorrere le nostre aspettative per andare incontro all’altro più leggeri.
La relazione è ciò che rende la nostra vita feconda, l’amore di Dio ci dà la rotta, la Via – ed è quello stesso amore che siamo chiamati a donare. Siamo inviati come agnelli in mezzo ai lupi, questa è la rivoluzione di prospettiva di cui ci dobbiamo rendere testimoni.
In una società dove spesso l’altro è competizione, minaccia, prevaricazione, siamo chiamati a portare unità, a condividere, a prenderci cura, ad accogliere. Solo così il regno dei Cieli sarà veramente vicino, se lo costruiamo a due a due!
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Cosa significa per me essere testimone di Cristo?
Quali sono i pesi che non mi permettono di camminare leggero?
In quale occasione ho potuto sperimentare la forza e il valore del camminare insieme?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
26
Gennaio
2021
Metti in circolo il tuo amore
commento di Lc 10,1-9, a cura di Pietre Vive (Roma)