Ph. Martina Pampagnin -
Il parlare come si deve lo consideriamo grandissimo indizio del pensare bene.
Isocrate
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mc 16,15-18)
In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno».
Mi lascio ispirare
Oggi festeggiamo la conversione di san Paolo, questa ricorrenza ci invita a verificare l’immagine di Dio che ci portiamo nel cuore… Saulo non si converte dall’ateismo a Dio, ma dalla sua visione di Adonay alla relazione viva con la persona di Gesù Cristo. Forse significa proprio questo lasciarsi convertire, passare delle idee su Dio alla relazione con un Signore vivo, sempre in cammino, destabilizzante e spiazzante. Solo allora si può capire un mandato missionario a tutti e dovunque, perché la salvezza sia di casa in ogni cuore. Ma come riconoscere ed essere noi stessi veri apostoli? Dei cinque segni narrati mi soffermo solo sulla capacità di parlare lingue nuove e sui serpenti…
Lingue nuove․․․ Quella del linguaggio è una macrocategoria: in essa si condensano i modi e gli stili di una collettività. L’apostolo sarà allora colui che è capace di parlare al cuore dei suoi interlocutori perché ne condivide la vita, con le sue gioie e fatiche pandemiche! In questo tempo di nuove restrizioni forse il Signore ci offre l’opportunità di scoprire linguaggi nuovi, d’inventare nuovi modi di prossimità. Non lasciarti vincere dallo sconforto! Attiva un dinamismo fecondo, ci sono profeti anche in questi nostri tempi! Lasciati ispirare dal loro modo di comunicare, facendosi vicini anche a distanza!
Prenderanno in mano serpenti․․․ Forse si allude al serpente di bronzo del libro dei Numeri. Mosè seppe “maneggiare” il tentatore usandolo come mezzo di guarigione per il suo popolo. Il serpente innalzato nel deserto che guarisce chi da lui è stato morso, come poi il Cristo sulla Croce, sono inviti a riconoscere ciò che in questo tempo può avvelenare la nostra vita.
Dare un nome a ciò che può uccidermi significa cominciare a prenderne le distanze, iniziare a guarire! Sii padrone della solitudine che ti è concessa, usala a tuo vantaggio per riconoscere e prenderne le distanze dai serpenti velenosi che insidiano la tua vita. Solo fissando negli occhi e riconoscendo, con l’aiuto del Signore, ciò che adultera la tua gioia di vivere potrai iniziare un vero processo di conversione e guarigione.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quanto è vivo il Signore con cui mi relaziono?
Con quali linguaggi sento di poter raggiungere le persone che amo?
Cosa ti impedisce di consegnare oggi nella mani di Dio il “serpente” che senti di temere di più?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
25
Gennaio
2021
Inizia a guarire
commento di Mc 16,15-18, a cura di Narciso Sunda SJ