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Il mondo era così recente, che molte cose erano prive di nome, e per citarle bisognava indicarle col dito.
Gabriel Garcìa Màrquez
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 1,57-66)
In quei giorni, per Elisabetta si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei la sua grande misericordia, e si rallegravano con lei. Otto giorni dopo vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo con il nome di suo padre, Zaccarìa. Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni». Le dissero: «Non c’è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome». Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. Egli chiese una tavoletta e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati. All’istante gli si aprì la bocca e gli si sciolse la lingua, e parlava benedicendo Dio. Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose. Tutti coloro che le udivano, le custodivano in cuor loro, dicendo: «Che sarà mai questo bambino?». E davvero la mano del Signore era con lui.
Mi lascio ispirare
La nascita di Gesù è ormai imminente, ma la Chiesa ci chiede di fermarci a contemplare la nascita di un altro bambino, Giovanni, che vedrà la sua vita intimamente legata a quella di Gesù. La nascita di Giovanni, infatti, ci prepara alla novità del Dio che si fa uomo.
Nel fatto della nascita troviamo tutta la vita di Giovanni: conversione e annuncio.
Tutti i parenti e gli amici devono, infatti, convertirsi: sono chiamati a trattare la vita che nasce in modo diverso da come erano abituati a fare. Non possono più dare al bambino il nome di Zaccaria. Giovanni sarà altro da suo padre. Il popolo di Israele è chiamato ad accogliere un profeta diverso da quelli che lo avevano guidato fino ad allora dall’uscita dell’Egitto.
E poi l’annuncio: chi andava a trovare Elisabetta si stupiva e meravigliava. “Che sarà mai questo bambino?”.
La nascita di Giovanni preannuncia cose nuove, preannuncia una presenza di Dio che questa volta si farà carne. Oggi fermiamoci a questa natività e contempliamo come Elisabetta e Zaccaria si stupiscano davanti a Dio, disposti a fargli spazio nella loro vita.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quale aspetto della tua vita che ha preso il “nome” voluto dagli altri?
Sei disposto/a a lasciare che sia Dio a scegliere un nome?
In cosa oggi hai bisogno di conversione, in cosa di stupore per la promessa mantenuta da Dio?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
23
Dicembre
2020
Conversione e annuncio
commento di Lc 1,57-66, a cura di Matteo Palma