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Una delle cose più belle in natura, dove tutto è meraviglioso, è lo sguardo, o l’incontro degli occhi; questa comunicazione rapida e perfetta che trascende parola e azione.
Ralph Waldo Emerson
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 1,39-45)
In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».
Mi lascio ispirare
Entriamo nella settimana che ci porta al Natale. E già qui si racconta tutta la novità che si schiuderà davanti agli occhi dei pastori, fra una moltitudine di angeli in festa. Maria, gravida del suo sì incondizionato alla rivelazione dell’angelo, subito si leva e con fretta si mette in viaggio verso la casa di Elisabetta.
Qui l’incontro fra due donne è segno dell’incontro fra noi e Dio. Da sempre l’amato è in cerca di essere riconosciuto e al nostro si sussulta di gioia, esulta come prode in guerra. Dio viene a visitarci, più intimo a noi di noi stessi, è davvero l’Emmanuele, il Dio con noi.
I due bambini, che Maria ed Elisabetta portano in grembo, si riconoscono al semplice saluto delle madri. C’è un riconoscimento profondo, viscerale, fra promessa e compimento e così, ogni giorno, il credente è chiamato a immergersi in questa esperienza con Gesù.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quando mi sono sentito amato nell’intimo, nelle mie profondità?
L’incontro con la Parola invia Maria che in fretta si mette in viaggio verso la casa di sua cugina. In quali occasioni sento inviato, in cammino con il Signore che viene?
Mi preparo ai giorni del Natale. Come preparo i miei occhi a riconoscerlo come compimento delle promesse sulla mia vita?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
21
Dicembre
2020
Riconoscersi in uno sguardo…
commento di Lc 1,39-45, a cura di Maria Buiatti Luca Baccolini