Ph. Matteo Suffritti SJ -
Unicuique suum tribuere. (Rendere a ciascuno il suo.)
attribuita a Ulpiano
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 22,15-21)
In quel tempo, i farisei se ne andarono e tennero consiglio per vedere come cogliere in fallo Gesù nei suoi discorsi. Mandarono dunque da lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità. Tu non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno. Dunque, di’ a noi il tuo parere: è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?». Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché volete mettermi alla prova? Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro. Egli domandò loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare». Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio».
Mi lascio ispirare
Forse è successo anche a te, di trovarti a costruire alleanze improbabili. Strategie per mettere alla prova qualcuno, forzare una situazione. Forse senza volerlo fino in fondo. Forse invece con una punta di malizia. Farisei ed erodiani non sono amici naturali ma questo Gesù è un problema che da soli non siamo riusciti a risolvere, magari, insieme ad altri ce la faremo.
Gesù non ha paura a smascherare gli attori della sceneggiata. Gesù non ha paura di provocarci. Non intuiamo rabbia o violenza nelle sue parole, ma la determinazione amante di chi ti chiede di fare un passo di più, andare fino in fondo nella tua provocazione, capire tu stesso qual è la tua verità più profonda. Di chi vuoi essere amico e alleato?
Mentre intorno a lui si costruiscono strategie oblique, a tratti ridicole, Gesù ti guarda in faccia e ti riconosce figliola amata, figliolo amato. Nel suo cuore e nel suo regno c’è un posto per te. Sempre. Il tuo volto è prezioso ai suoi occhi.
Ignorante sapiente che non sembra riconoscere il volto di Cesare, nel guardarci allo specchio, nel guardare l’altro, nel guardare l’altra Gesù ci invita a riconoscere l’immagine del mistero stesso di Dio, la matita con cui lui desidera colorare il mondo, proprio oggi. Ci invita ad essere compagni gioiosi di questa libera resa al regno che cresce.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Qual è l’ultima alleanza improbabile in cui mi sono ritrovato invischiato?
Di che cosa avevamo paura? Cosa sta mettendo alla prova la mia relazione con Gesù?
Quali altri regni devono/possono essere ridimensionati nel mio cuore? Dov’è che posso/devo arrendermi alla dolce verità del volto di Dio?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
18
Ottobre
2020
Ufficio complicazione affari semplici
commento di Mt 22,15-21, a cura di Matteo Suffritti SJ