Ph. by Vanya Nikolova on Unsplash -
Più non mi temono i passeri. Vanno
vengono alla finestra indifferenti
al mio tranquillo muovermi nella stanza.
Trovano il miglio e la scagliuola: dono
spanto da un prodigo affine, accresciuto
dalla mia mano. Ed io li guardo muto
(per tema non si pentano) e mi pare
(vero o illusione non importa) leggere
nei neri occhietti, se coi miei s’incontrano,
quasi una gratitudine.
Fanciullo,
od altro sii tu che mi ascolti, in pena
viva o in letizia (e più se in pena) apprendi
da chi ha molto sofferto, molto errato,
che ancora esiste la Grazia, e che il mondo
TUTTO IL MONDO – ha bisogno d'amicizia.
Umberto Saba, Quasi una moralità
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 12,1-7)
Intanto si erano radunate migliaia di persone, al punto che si calpestavano a vicenda, e Gesù cominciò a dire anzitutto ai suoi discepoli: «Guardatevi bene dal lievito dei farisei, che è l’ipocrisia. Non c’è nulla di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto. Quindi ciò che avrete detto nelle tenebre sarà udito in piena luce, e ciò che avrete detto all’orecchio nelle stanze più interne sarà annunciato dalle terrazze. Dico a voi, amici miei: non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo e dopo questo non possono fare più nulla. Vi mostrerò invece di chi dovete aver paura: temete colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella Geènna. Sì, ve lo dico, temete costui. Cinque passeri non si vendono forse per due soldi? Eppure nemmeno uno di essi è dimenticato davanti a Dio. Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate paura: valete più di molti passeri!».
Mi lascio ispirare
«Intanto…»: l’avverbio suggerisce continuità: Gesù ha appena smascherato in maniera decisa l’ipocrisia del modo di fare in voga tra i farisei. Ora dice «guardatevi dal lievito dei farisei». Il lievito è ciò che mette in movimento, che fa crescere la pasta: è un’energia, una motivazione, una dinamica, qualcosa che motiva e dà direzione: l’ipocrisia è un lievito. Ovviamente, oltre all’ipocrisia, ci sono altri “lieviti”!
L’ipocrisia ha a che fare con il tenere nascoste delle parti di me o perché io stesso non ho il coraggio di guardarle, o perché voglio dare di me un’immagine che non corrisponde a quella reale. In entrambi i casi mi faccio violenza perché non mi mostro nella profonda verità di me stesso, fatto ad immagine e somiglianza di Dio, una piccola e umile sfaccettatura della sua perfezione (dove perfezione = completezza).
Per liberarli dall’ipocrisia, allora, Gesù invita i suoi amici (cioè i suoi amati) a uscire dalla paura e dal senso di sfiducia e di svalutazione in cui sono continuamente immersi. Temere «colui che ha il potere di gettare nella Geenna» significa mettersi nella disposizione di lasciarsi purificare (la Geenna è il luogo in cui venivano bruciate le immondizie) con fiducia e abbandono da chi può “bruciare” in noi ciò che ci appesantisce e rovina, senza che vada persa o rovinata neppure una goccia (un passero, un capello) del bene e dell’amore che viviamo, della verità di vita che Dio Padre Creatore ha riversato in ognuno di noi.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quale lievito dà movimento e fa crescere la tua vita e motiva le tue scelte?
Cosa stai nascondendo di te, di quello che sei, di quello che sai, di quello che desideri?
Cosa ti impedisce di fidarti della vita, della sua positività, del fatto che ti sia stata donata per farti crescere, prosperare, essere fecondo/a?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
16
Ottobre
2020
Lievito di vita
commento di Lc 12,1-7, a cura di Andrea Piccolo SJ