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La vita è un cinema tanto che taci
Le tue bottiglie non hanno messaggi
[…]
Le spalle curve per il peso delle aspettative…
So bene come ti senti e so quanto ti sbagli, credimi
Caparezza, Una chiave
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 11,15-26)
In quel tempo, [dopo che Gesù ebbe scacciato un demonio,] alcuni dissero: «È per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni». Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo. Egli, conoscendo le loro intenzioni, disse: «Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull’altra. Ora, se anche Satana è diviso in se stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl. Ma se io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl, i vostri figli per mezzo di chi li scacciano? Per questo saranno loro i vostri giudici. Se invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio. Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, ciò che possiede è al sicuro. Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via le armi nelle quali confidava e ne spartisce il bottino. Chi non è con me, è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde. Quando lo spirito impuro esce dall’uomo, si aggira per luoghi deserti cercando sollievo e, non trovandone, dice: “Ritornerò nella mia casa, da cui sono uscito”. Venuto, la trova spazzata e adorna. Allora va, prende altri sette spiriti peggiori di lui, vi entrano e vi prendono dimora. E l’ultima condizione di quell’uomo diventa peggiore della prima».
Mi lascio ispirare
Mille volte nella vita diamo ascolto alle voci più che alla realtà. A volte sono le voci di chi deve sempre trovare un motivo per giudicare, altre volte sono le voci interiori che spesso si prendono tutto lo spazio dentro di noi: il tempo non ti basta, meglio non rischiare, non sei adatto, oggi non c’è niente di interessante, potevi fare meglio, sei impresentabile, non ce la fai, così proprio non ci si comporta, è colpa tua, se non fai questo non vali niente…
Gesù spiega che quelle voci non hanno senso e ribadisce quella che è la realtà più evidente, ma con un “se”: «Se invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio». Accetta di mettersi nella prospettiva di chi è stato accecato dalle voci, e di lì, con un “se invece”, apre uno spiraglio di realtà, e quindi di salvezza: «E se invece puoi farcela?», «E se invece sei bellezza?».
Solo una Voce da fuori può salvarci dalle mille voci che ci bloccano o ci costringono a vivere una vita non nostra, solo per “stare al passo” di quello che pensiamo che gli altri vogliano da noi. Una voce potente, capace di aprirci gli occhi sulle cose così come stanno, che non sono mai perfette né come le avremmo immaginate, ma che sempre aprono vie nuove. La realtà è, così come è, il Regno di Dio; spesso il regno del nemico della natura umana invece sono le paure, le proiezioni e le nostre costruzioni complesse.
Con la parabola dell’uomo che confidava nelle sue armi, ma che poi viene sconfitto, Gesù ci ricorda di non adagiarci, perché quelle voci possono sempre tornare a impadronirsi della nostra vita in maniera strisciante. La voce del Signore può essere entrata nella nostra vita una volta con la sua novità travolgente, ma questo non basta; abbiamo bisogno di sentirla in qualche modo ogni giorno, e rimanere collegati al suo sguardo. Allora la nostra voce sarà liberante anche per gli altri.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In che modo mi influenza essere giudicato, e quando giudico io stesso?
Quali voci dentro di me mi bloccano, o mi fanno agire diversamente da come vorrei?
Quando e come ho sentito e continuo a sentire la Voce che mi libera?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
9
Ottobre
2020
Sono solo voci che girano
commento di Lc 11,15-26, a cura di Comunità Centro Poggeschi