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Serenità è quando ciò che dici, ciò che pensi, ciò che fai, sono in perfetta armonia.
Mahatma Gandhi
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 11,5-13)
«Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: “Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli”, e se quello dall’interno gli risponde: “Non m’importunare, la porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani”, vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono. Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto. Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!».
Mi lascio ispirare
Molto spesso ci lasciamo andare a pensieri quali “Tanto è inutile, non serve a niente!”, “Che lo faccio a fare?”, “Non c’è speranza!”, dimenticandoci che la Speranza non è una virtù fumosa e inafferrabile, ma è una certezza che, se riconosciuta come tale, muove i nostri passi verso la felicità che il Signore vuole per ognuno di noi. Questa Speranza apre il nostro cuore alla preghiera, facendo, anzi, dell’intera nostra vita una preghiera.
Il rischio è quello di vivere una vita frammentata, in cui ogni ambito (famiglia, lavoro, studio, affettività, ecc.) occupa uno suo spazio comodo, in cui ha un proprio equilibrio e noi facciamo sforzi incredibili per mantenere tutto così. Una vita di preghiera, invece, orienta ogni cosa, continuamente, verso lo sguardo d’amore di Dio; pertanto, quando allentiamo la presa lasciando spazio alla pigrizia e alla rassegnazione, spegniamo il desiderio autentico di felicità, che è la vita in Dio.
La vita che diventa preghiera è serenità infinita perché poggia sulla certezza che il Signore conosce i nostri bisogni e rinnova continuamente i nostri cuori, donandoci la capacità di riconoscere le nostre debolezze e le nostre fatiche, così da poter orientare anche quelle a lui.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Come posso rendere la mia vita una vita di preghiera?
Quando mi sono lasciato andare alla sconforto cosa o chi mi ha ridato speranza?
Che relazione ho con le mie debolezze?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
8
Ottobre
2020
Vita fatta preghiera, preghiera fatta vita
commento di Lc 11,5-13, a cura di Marco Ruggiero