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Love is not a victory march,
it’s a cold and a broken hallelujah.
L’amore non è una marcia vittoriosa,
è un alleluia freddo e spezzato.
Leonard Cohen, Hallelujah
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 9,18-22)
Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono che io sia?». Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa; altri uno degli antichi profeti che è risorto». Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di Dio». Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno. «Il Figlio dell’uomo – disse – deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».
Mi lascio ispirare
Oggi Gesù si trova solo con i suoi discepoli e chiede loro se hanno capito chi è Lui, che tipo di Messia è, e quindi che tipo di diffusori del Regno saranno in prima persona chiamati ad essere. Siamo a immagine e somiglianza del Signore che seguiamo! Le folle non hanno capito la novità della persona di Gesù. Infatti, lo associano a profeti defunti, allora la domanda di Gesù si fa diretta: chi sono Io per voi, chi sono Io per te?
Pietro identifica Gesù come colui che il Signore ha unto e inviato per portarlo e portarmi a un nuovo livello di figliolanza, di capacità di amare, sperare e credere in Lui, in me stesso e negli altri! Allora il Signore spiazza i suoi, non sarà una cavalcata trionfale, ma un cammino fatto di sofferenza, rifiuto e morte, prima di approdare a una vita risorta.
Oggi posso pregare a partire da quel volto di Gesù di cui io sono immagine, a cui somiglio. Cosa dicono le persone di me? A chi mi assomigliano? E io, in dialogo con il Signore, chi sento di essere? Cosa sento di volere e poter fare per diffondere il Regno del Padre?
Se il Signore ti concederà di entrare in questa prospettiva, oggi potrai con Lui rileggere le sofferenze, i rifiuti e le morti… Quale vita risorta stanno annunciando le fatiche del tempo presente?
Chiedi al Signore di sperimentare la gioia paradossale riservata a coloro che sanno di vivere le Beatitudini. Quella consolazione che il Signore dona largamente a coloro che patiscono perché fedeli all’amore a cui hanno detto di “sì”; a coloro che ripongono in Lui ogni speranza; a quelli che in virtù della sua Grazia sanno sperare e continuare cammini che molti altri avrebbero abbandonato!
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Chi sono io per le persone che mi circondano?
Chi sono io agli occhi di Dio?
Quali scenari di resurrezione stanno aprendo le fatiche odierne?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
25
Settembre
2020
Una gioia paradossale
commento di Lc 9,18-22, a cura di Narciso Sunda SJ