Ph. Francesca Carraro -
If you want control without any pain
how long will you suffer, how long you reign?
You see the friend that I need cannot be found,
replaced by another wearing his crown.
Se vuoi il controllo senza alcun dolore
per quanto soffrirai? Per quanto regnerai?
Vedi, l’amico che conoscevo non si trova,
rimpiazzato da un altro che indossa la sua corona.
Depeche Mode, Broken
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 9,7-9)
In quel tempo, il tetràrca Erode sentì parlare di tutti questi avvenimenti e non sapeva che cosa pensare, perché alcuni dicevano: «Giovanni è risorto dai morti», altri: «È apparso Elìa», e altri ancora: «È risorto uno degli antichi profeti». Ma Erode diceva: «Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?». E cercava di vederlo.
Mi lascio ispirare
Ci sono tanti, troppi stimoli che giungono a Erode (il figlio). Sembra la homepage di certi social: piena di informazioni, di pareri, di giudizi. Tutti che dicono la loro sul fenomeno del momento, ma nessuno in grado di comprenderlo veramente. Non sappiamo cosa pensare, siamo disorientati, noi come Erode. Ci ostiniamo a leggere il nuovo con le etichette vecchie, con le esperienze del passato (Elia, i profeti, Giovanni che era e già non è più).
Se non siamo in grado di comprendere, è più facile eliminare la domanda alla radice, decapitarla. Abbiamo bisogno di avere tutto sotto controllo, e allora alziamo muri, chiudiamo porte, sbarriamo le finestre.
Chiudendosi dentro, Erode cerca, esige quasi, di vedere Gesù: non perché voglia davvero capire, voglia davvero incontrarlo; piuttosto perché è curioso, perché smania di ricondurre a sé anche il nuovo, l’incomprensibile, l’incondizionato. Non quindi per fare dell’incontro un’esperienza, un mettersi in gioco al cambiamento. Il suo diventa allora un agitarsi vano, inutile, che punta all’apparenza, al “che cosa penseranno di me se io…”.
E in tutto questo agitarsi, Gesù è solo nominato, non c’è. Perché Gesù è altro, è altrove.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Cosa di nuovo è entrato nella mia vita e mi ha disorientato?
Cosa mi impedisce di essere pronto a lasciarmi trasformare?
Il giudizio di chi mi influenza?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
24
Settembre
2020
Fuori (dal nostro) controllo
commento di Lc 9,7-9, a cura di Francesca Carraro