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Costruire è sempre un’opera d’amore.
Georges Bernanos
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 6,43-49)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non vi è albero buono che produca un frutto cattivo, né vi è d’altronde albero cattivo che produca un frutto buono. Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dagli spini, né si vendemmia uva da un rovo. L’uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene; l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male: la sua bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda. Perché mi invocate: “Signore, Signore!” e non fate quello che dico? Chiunque viene a me e ascolta le mie parole e le mette in pratica, vi mostrerò a chi è simile: è simile a un uomo che, costruendo una casa, ha scavato molto profondo e ha posto le fondamenta sulla roccia. Venuta la piena, il fiume investì quella casa, ma non riuscì a smuoverla perché era costruita bene. Chi invece ascolta e non mette in pratica, è simile a un uomo che ha costruito una casa sulla terra, senza fondamenta. Il fiume la investì e subito crollò; e la distruzione di quella casa fu grande».
Mi lascio ispirare
Il Signore oggi ci pone di fronte a un insegnamento profondo e semplice allo stesso tempo. La qualità di ciò che facciamo, diciamo, delle nostre scelte… si vede dai frutti che portano. Così ciò che sta realmente nel cuore umano si comprende dalle conseguenze di quello che gli uomini fanno. Infatti azioni buone a volte nascondono cattive intenzioni.
Questa considerazione apparentemente banale in realtà implica che non sempre sappiamo a priori ciò che è buono o ciò che è cattivo. Vi sono strade che necessitano di tempo e prova per essere valutate, come un albero deve crescere e dare i primi frutti per capire se è davvero un albero buono.
Come possiamo fare allora per non incappare in cammini che porterebbero al crollo della nostra casa? Porre le fondamenta, ossia la parte più profonda di noi, quindi il nostro cuore, in Gesù. Lasciare che sia il Signore a plasmare il nostro cuore. Allora la nostra base sarà solida, e tutta la nostra persona sarà orientata a costruire qualcosa di forte e duraturo, capace di resistere alle avversità.
Questo ovviamente non avviene in un giorno, ma è il cammino di una vita posta nelle mani del Signore e in ascolto della sua Parola.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In quale luogo della mia vita trovo tempo per leggere e meditare il Vangelo?
Quali situazioni di avversità nella mia vita che desidero affidare al Signore?
Quali sono i miei alberi dai frutti buoni, da coltivare?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
12
Settembre
2020
Costruire fondamenta solide
commento di Lc 6,43-49, a cura di Daniele Ferron