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Bienvenu non era un genio. Avrebbe temuto quelle sublimità da cui qualcuno è scivolato nella follia. Certo, quei potenti voli del pensiero hanno la loro utilità morale, e certo per quelle strade così ardue ci si avvicina alla perfezione ideale. Ma lui prendeva la scorciatoia: il Vangelo. […] Bienvenu si chinava su tutto ciò che geme, su tutto ciò che espia. Sentiva dovunque la febbre, ascoltava dovunque la sofferenza, e senza cercare di indovinare l’enigma, si studiava di curare la piaga.
Victor Hugo, I miserabili
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 6,20-26)
In quel tempo, Gesù, alzàti gli occhi verso i suoi discepoli, diceva: «Beati voi, poveri, perché vostro è il regno di Dio. Beati voi, che ora avete fame, perché sarete saziati. Beati voi, che ora piangete, perché riderete. Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dell’uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i profeti. Ma guai a voi, ricchi, perché avete già ricevuto la vostra consolazione. Guai a voi, che ora siete sazi, perché avrete fame. Guai a voi, che ora ridete, perché sarete nel dolore e piangerete. Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i falsi profeti».
Mi lascio ispirare
La felicità deriva dalla relazione vitale con Dio. Le beatitudini portano in loro un duplice aspetto: lo sguardo sul futuro e quello sul presente: portano con sé una felicità di cui possiamo godere già oggi, nel momento presente.
I poveri in spirito sono coloro che si sottomettono umilmente e con fiducia a Dio, contrapposti a coloro che hanno il cuore chiuso e indurito. I discepoli devono convertirsi all’umiltà e alla semplicità. Questo ci libera dalla schiavitù di falsi valori e rivela il vero volto di Dio.
Quelli che piangono non sono semplicemente gli afflitti per le disgrazie umane e le tribolazioni storiche, ma quelli che soffrono per la contraddittorietà del presente con le loro attese spirituali. Quante volte, Signore, sperimento l’afflizione! Non mi sento capito, mi sento escluso, mi sembra che tutto intorno a me vada di male in peggio.
Ti chiedo la grazia di uno sguardo nuovo sulle cose e così poter dare il mio contributo nel diffondere il tuo messaggio di amore e pace al mondo. Donami, Signore, nei momenti di maggior sconforto, la consolazione dello Spirito!
Quelli che hanno fame sono coloro che sentono un desiderio ardente nel cuore di cercare la volontà di Dio e di attuarla nella quotidianità. Questo desiderio per loro è come l’acqua e il cibo, è come l’aria. Non possono pensare la loro vita senza Dio. Anche io posso sentire interiormente, Signore, il desiderio di seguirti. Apri il mio cuore alla comprensione che senza di Te non c’è vita, perché è in Te ogni mio respiro.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quali spazi della mia vita dedico alla relazione con il Signore?
Quale volto di Dio porto nel cuore?
Come si concretizza, nella mia vita, il desiderio di seguirti?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
9
Settembre
2020
Il tuo volto io cerco
commento di Lc 6,20-26, a cura di Comunità Centro Poggeschi