- Ph. from Pikist
Vedi cara, è difficile spiegare,
è difficile capire se non hai capito già.
Francesco Guccini
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 25,1-13)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: «Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l’olio; le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l’olio in piccoli vasi. Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono. A mezzanotte si alzò un grido: “Ecco lo sposo! Andategli incontro!”. Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. Le stolte dissero alle sagge: “Dateci un po’ del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono”. Le sagge risposero: “No, perché non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene”. Ora, mentre quelle andavano a comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: “Signore, signore, aprici!”. Ma egli rispose: “In verità io vi dico: non vi conosco”. Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora».
Mi lascio ispirare
Fin dall’inizio, cinque vergini sono presentate come sagge e cinque come stolte, non lasciando spazio a libere interpretazioni o fraintendimenti. Possiamo allora domandarci: che cosa rende sagge le prime e che cosa stolte le seconde?
Le vergini sagge sono tali perché hanno ben chiaro la meta da raggiungere, il fine della loro vita: andare incontro allo Sposo che viene! Nulla può distoglierle da questo obiettivo, a costo di risultare antipatiche, a costo di non venire capite, a costo di maldicenze o calunnie.
Il finale tagliente è uno stimolo a risvegliarci dal torpore o dall’ozio che rischiano di avvolgere le nostre giornate, perché da vergini stolte possiamo diventare sagge e trasformare ogni momento della nostra vita in un incontro con Lui.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In quale luogo della mia vita desidero fare spazio al Signore e alla sua Parola?
Cosa sento che mi allontana da Lui?
Cosa mi impedisce di prendermi un tempo per rileggere insieme al Signore la mia giornata?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
28
Agosto
2020
In attesa di Te
commento di Mt 25,1-13, a cura di Anna Laura Lucchi Filippo Zalambani