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Ogni falsità è una maschera, e per quanto la maschera sia ben fatta, si arriva sempre, con un po’ di attenzione, a distinguerla dal volto.
Alexandre Dumas padre
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 23,27-32)
In quel tempo, Gesù parlò dicendo: «Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che assomigliate a sepolcri imbiancati: all’esterno appaiono belli, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni marciume. Così anche voi: all’esterno apparite giusti davanti alla gente, ma dentro siete pieni di ipocrisia e di iniquità. Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che costruite le tombe dei profeti e adornate i sepolcri dei giusti, e dite: “Se fossimo vissuti al tempo dei nostri padri, non saremmo stati loro complici nel versare il sangue dei profeti”. Così testimoniate, contro voi stessi, di essere figli di chi uccise i profeti. Ebbene, voi colmate la misura dei vostri padri».
Mi lascio ispirare
Cosa spinge Gesù a voler smascherare l’ipocrisia degli scribi e dei farisei? Questi erano uomini che conoscevano molto bene la legge di Israele e la seguivano in maniera impeccabile. Perché, allora, Gesù li apostrofa come ipocriti?
L’ipocrita è colui che vive nella bugia, nella falsità, egli dà al mondo un’immagine di se stesso che non corrisponde alla verità del suo cuore. Gesù usa, per descrivere questi personaggi, l’immagine di sepolcri imbiancati.
In passato si usava imbiancare con la calce l’esterno dei sepolcri per renderli ben visibili, così che nessuno si avvicinasse, rischiando di restarne contaminato. I sepolcri bianchi sono, quindi, visibili e puliti all’apparenza – ma dentro ospitano le ossa, la morte.
Ecco cosa Gesù porta allo scoperto: l’atteggiamento di chi ama e cura la propria apparenza ma non guarda al proprio cuore, di chi appare puro all’esterno, quasi perfetto – ma nel cuore trama ogni sorta di iniquità. Perché lo sguardo sul cuore, per il Signore, è molto importante.
L’atteggiamento di Gesù, però, non è quello di un giustiziere, che si scaglia contro scribi e farisei. È piuttosto l’atteggiamento di chi, proprio per amore di questi, li mette dinnanzi alla verità del loro cuore affinché, guardando alla loro condotta, riconoscano l’ipocrisia che li abita e possano convertirsi.
Gesù ama e opera sempre per amore: oggi anche a noi chiede di guardare al nostro cuore, affinché la nostra vita possa essere vera e noi possiamo essere felici.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Di quali maschere hai bisogno di liberarti per vivere pienamente la tua vita?
In quali occasioni hai sentito l’amore del Signore cercarti, andando oltre le tue ipocrisie?
In che modo accogli le correzioni che ti fa il Signore, tramite i fratelli?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
26
Agosto
2020
Guardare al cuore
commento di Mt 23,27-32, a cura di Pietre Vive (Roma)