Photo By Sgt. Janessa Pon | Yuko Murayoshi assists an attendee in tying an obi -
L’occasione arriva solo a colui che è ben preparato.
Baruch Spinoza
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 22, 1-14)
«In quel tempo, Gesù, riprese a parlare con parabole [ai capi dei sacerdoti e ai farisei] e disse: «Il regno dei cieli è simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire. Mandò di nuovo altri servi con quest’ordine: “Dite agli invitati: Ecco, ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingrassati sono già uccisi e tutto è pronto; venite alle nozze!”. Ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. Allora il re si indignò: mandò le sue truppe, fece uccidere quegli assassini e diede alle fiamme la loro città. Poi disse ai suoi servi: “La festa di nozze è pronta, ma gli invitati non erano degni; andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze”. Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali. Il re entrò per vedere i commensali e lì scorse un uomo che non indossava l’abito nuziale. Gli disse: “Amico, come mai sei entrato qui senza l’abito nuziale?”. Quello ammutolì. Allora il re ordinò ai servi: “Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”. Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti».
Mi lascio ispirare
Non basta essere religiosi per vivere una vita piena. È necessario essere uomini e donne di fede. Non basta vivere dentro un sistema religioso, anzi il più delle volte il “sistema” è il modo di usare Dio per legare le persone. Essere uomini e donne di fede, al contrario, apre all’esperienza liberante dell’amore di Dio che gratuitamente invita al banchetto della vita, dove ogni differenza è appianata ma non negata, e dove ciascuno può trovare il suo posto, così com’è.
Eccoci, oggi, davanti ai pericoli di una religiosità di comodo dove il vero Dio sono io e il mio interesse, di contro a una fede che è relazione con un Dio vivo e che si mette in relazione con noi e mette in relazione con gli altri. Senza però scadere nell’immagine di un Dio per il quale tutto sia indifferente. Al banchetto della vita bisogna presentarsi col “vestito buono”. Il “vestito buono” è il meglio di te, l’ornamento di una vita vissuta secondo la virtù, parola quanto mai in disuso e per certi versi scandalosa.
Il Regno di Dio è aperto a tutti, tutti invitati, religiosi e non, ma pochi sono scelti. La scelta sarà compiuta a partire dalle nostre scelte personali. Alla fine, non sarà bastato richiamarci alle nostre appartenenze formali, ma saremo accolti nell’abbraccio festante del Padre quando il Padre guardandoci si riconoscerà nel nostro volto di una vita compiuta a sua immagine. Bisogna prepararsi per accogliere la vita di Dio.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quali sono gli affari che mi tengono lontano da Dio e mi impediscono di partecipare alla gioia della vita voluta da Dio?
Cosa suscita in me l'espressione “vivere secondo virtù”?
Qual è la virtù evangelica di cui sento di avere più bisogno?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
20
Agosto
2020
La festa è pronta
commento di Mt 22, 1-14, a cura di Michele Papaluca SJ