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Bisogna presupporre che ogni buon cristiano dev’essere più pronto a salvare l’affermazione del prossimo che a condannarla.
Ignazio di Loyola, Esercizi Spirituali, 22
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 18,15-20)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ascolterà, prendi ancora con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità; e se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il pagano e il pubblicano. In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo. In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro».
Mi lascio ispirare
Oggi il Signore propone un modo in cui comportarsi con un fratello che commette una colpa contro di noi. La strada è cercare di aiutare questa persona a comprendere lo sbaglio, senza giudicarla o condannarla. Ogni fratello e sorella è qualcuno da guardare con misericordia, con lo stesso sguardo di Dio.
Non siamo fratelli e sorelle per giudicarci a vicenda. Siamo fratelli perché possiamo reciprocamente aiutarci a crescere, incontrare il Signore e fare verità sui nostri sbagli. E quando Gesù, di fronte a chi non vuole capire il suo sbaglio, dice di trattarlo come un pagano o un pubblicano… ci vuole ricordare come Lui trattava i pagani e i pubblicani. Come coloro che avevano più bisogno della parola di Dio, e non come gente da disprezzare. Come coloro per cui pregare maggiormente, anche se magari ci hanno ferito.
Perché pregare per qualcuno che ha commesso uno sbaglio e non vuole correggersi? Certe relazioni ferite non sono semplici e non ci sono ricette. A volte la preghiera diviene l’unica strada per avere dal Signore la sapienza per poterle vivere nel migliore dei modi.
Poi Gesù ci insegna il valore e la forza della preghiera. Così come nella correzione fraterna la comunità assume una grande forza pedagogica, anche nella preghiera siamo in relazione col Signore come singoli e come comunità, cioè come Chiesa. Anche nella preghiera siamo chiamati a crescere insieme per cercare e trovare la volontà di Dio.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quale relazione difficile affido oggi al Signore?
In che modo cerco di aiutare i miei fratelli e sorelle a comprendere i loro sbagli con carità? E come mi lascio aiutare quando io sbaglio?
In quale luogo della mia vita trovo spazio e tempo di condividere la mia preghiera?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
12
Agosto
2020
Correggere con amore
commento di Mt 18,15-20, a cura di Daniele Ferron