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Hanno detto: “Da ogni parte c’è la luce di Dio.”
Ma gridano gli uomini tutti: “Dov’è quella luce?”
L’ignaro guarda a ogni parte, a destra, a sinistra;
ma dice una Voce:
“Guarda soltanto, senza destra e sinistra!”.
Gialal al-Din Rumi
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 18,1-5.10.12-14)
In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è più grande nel regno dei cieli?». Allora chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: «In verità io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me. Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli. Che cosa vi pare? Se un uomo ha cento pecore e una di loro si smarrisce, non lascerà le novantanove sui monti e andrà a cercare quella che si è smarrita? In verità io vi dico: se riesce a trovarla, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite. Così è volontà del Padre vostro che è nei cieli, che neanche uno di questi piccoli si perda».
Mi lascio ispirare
Come sempre Tu ci mostri l’inadeguatezza della nostra logica. Ascoltiamo le tue parole cercando di capire cos’è necessario fare per ottenere la ricompensa maggiore, per essere i più grandi. E tu ci riporti alla semplicità. Non pensare a cosa fare ma essere. Essere come un bambino.
Ci richiami al bambino che ognuno di noi è stato ed è ancora, anche se quel bambino è coperto di strutture che a volte ci appesantiscono. Allora il tuo invito è a togliere, non ad aggiungere. Non a cercare strategie per riuscire ma a riconnetterci con quel bambino, con quella realtà originale.
Questo basta, non serve altro. Il resto del lavoro è svolto da Te, che operi continuamente dentro di noi. Non serve affannarci eccessivamente nella pratica (religiosa e non). Sei Tu che ci vieni incontro. E vai incontro ad ognuno e ad ogni cosa. Solo questo fa sì che nulla al mondo sia dimenticato, nulla sia obliato. Né il passero, né il filo d’erba, né un ladrone. Tutto è costantemente inondato dalla Tua grazia.
Tutto questo mi dà gioia. Mi solleva da pesi che non mi hai chiesto di sostenere, mi fa ringraziare per ogni creatura con la quale riesco ad entrare in contatto, per ogni parte del creato con cui assieme formo la trama indistricabile di questo cosmo. Tutto amato da Te, tutto permeato da te.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quando hai sentito che per guadagnare il Regno dovessi fare o non fare qualcosa in un certo modo?
In quali occasioni ti sei sentito amato a prescindere dagli errori fatti o dalle azioni fatte per bene?
Quali sentimenti e desideri sveglia in te il sentirti amato in modo incondizionato?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
11
Agosto
2020
Semplice, autentico, amato
commento di Mt 18,1-5.10.12-14, a cura di Ettore Di Micco