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Quando tutto sembra perduto, vado a guardare un tagliapietre che colpisce il masso cento volte senza neppure riuscire a scalfirlo. Eppure al centunesimo colpo la pietra si spacca in due, e io so che non è stato quel colpo, ma tutti quelli che sono venuti prima.
Jacob Riis
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 13,24-43)
Espose loro un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. Ma, mentre tutti dormivano, venne il suo nemico, seminò della zizzania in mezzo al grano e se ne andò. Quando poi lo stelo crebbe e fece frutto, spuntò anche la zizzania. Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: “Signore, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene la zizzania?”. Ed egli rispose loro: “Un nemico ha fatto questo!”. E i servi gli dissero: “Vuoi che andiamo a raccoglierla?”. ”No, rispose, perché non succeda che, raccogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Raccogliete prima la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; il grano invece riponetelo nel mio granaio”. Espose loro un’altra parabola, dicendo: “Il regno dei cieli è simile a un granello di senape, che un uomo prese e seminò nel suo campo. Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande delle altre piante dell’orto e diventa un albero, tanto che gli uccelli del cielo vengono a fare il nido fra i suoi rami”. Disse loro un’altra parabola: “Il regno dei cieli è simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata”. Tutte queste cose Gesù disse alle folle con parabole e non parlava ad esse se non con parabole, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta: Aprirò la mia bocca con parabole, proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo. Poi congedò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si avvicinarono per dirgli: “Spiegaci la parabola della zizzania nel campo”. Ed egli rispose: “Colui che semina il buon seme è il Figlio dell’uomo. Il campo è il mondo e il seme buono sono i figli del Regno. La zizzania sono i figli del Maligno e il nemico che l’ha seminata è il diavolo. La mietitura è la fine del mondo e i mietitori sono gli angeli. Come dunque si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti quelli che commettono iniquità e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, ascolti!»
Mi lascio ispirare
Ti sarà capitato, purtroppo, di arrestarti nelle tue buone azioni osservando il male che a volte dilaga nel mondo; viene proprio la tentazione di lasciar stare tutto e di pensare a sé stessi. Quante volte ti sei domandato: «Per quale motivo Dio non interviene?». Quasi cominciando a pensare che Lui sia connivente… Il male fatto sembra mettere in dubbio la presenza significativa di un Signore, a volte anche l’esistenza stessa.
Gesù ci offre una chiave di lettura e di svolta; Matteo la ricorda pensando alla comunità cristiana degli inizi: i piccoli sono disprezzati, tutti concorrono ai primi posti, non si mette in pratica quello che si professa.
Un uomo ha seminato del buon seme nel suo campo. Ma il nemico ha seminato zizzania. Quando le piante crescono, assieme al grano buono compare anche la zizzania. Ebbene sì, nel mondo il bene ed il male sono mescolati tra loro. Attenzione, però! Il padrone, rispondendo ai servi, dice che il nemico ha seminato zizzania, non il padrone. Ma allora se non è colpa di Dio… ci devo pensare io! Anche tu allora sarai stato tentato di sradicarla dal campo, ed invece Gesù ci mostra un altro criterio di giudizio.
Questo criterio non può essere spiegato, né dimostrato, bensì solo raccontato, mostrato nell’atto di compiersi. Non sradicare la zizzania! Il rischio da evitare è che, volendo togliere il male, compiendo una giustizia sommaria, si rovini anche il bene. Ci viene proposto di attendere il momento finale della mietitura: lì si vedrà la differenza, sembravano uguali, ma in quel momento finale la spiga con il grano si presenta giallastra grazie al suo frutto, la zizzania sarà ancora verde incapace di dare frutto. È in quel momento che potrai raccogliere il bene e lasciar andare il male.
Dio è paziente, non interviene in maniera eccezionale in ogni momento. Lascia a ciascuno possibilità reali di decisione in un senso o nell’altro. Egli rispetta la libertà umana, ben consapevole che quando si tratta di uomini che crescono, c’è sempre la possibilità di un cambiamento radicale di orientamento e di vita. Il malvagio può diventare sempre buono… si tratta, come fa Gesù, di scommettere sulle potenzialità dell’uomo, su come potrà diventare, arrivare, non dal punto in cui parte! Vede un piccolo seme e sa che potrebbe diventare un grande albero!
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In quale occasione hai dovuto riconoscere che la vita può essere contraddittoria?
Quale è l’immagine di Dio radicata nel tuo cuore?
Per te la partenza è tutto nella vita o conta come il traguardo che raggiungi?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
19
Luglio
2020
Scommettere sull’arrivo!
commento di Mt 13,24-43, a cura di Loris Piorar SJ