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Almeno una volta al giorno bisognerebbe dire: grazie, Maria. Non si sa perché, però qualcosa ce l’ha data.
Roberto Benigni, L’ultimo del Paradiso
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 2, 41-51)
«I genitori di Gesù si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono secondo la consuetudine della festa. Ma, trascorsi i giorni, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Credendo che egli fosse nella comitiva, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme. Dopo tre giorni, lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte. Al vederlo restarono stupiti, e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». Ed egli rispose loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro. Scese dunque con loro e venne a Nàzaret e stava loro sottomesso. Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore».
Mi lascio ispirare
Cosa trasforma il mondo?
Lo insegna la Vergine Maria, quasi senza volerlo, e facendo esperienza di una certa durezza di suo figlio Gesù. Solo un cuore trasformato può trasformare il mondo. Solo un cuore trasformato e purificato dalla Parola di Dio. Un tale cuore è capace di accogliere il Verbo di Dio, la Parola nuova che mondi nuovi possa aprire, il Signore Gesù.
Maria ha imparato a custodire tale Parola accogliendo l’annuncio dell’angelo, e in questo episodio continua in quest’arte del fare casa a Dio nel proprio cuore. Il suo cuore, Cuore Immacolato, è tale perché casa della Parola che trasforma il mondo. Maria impara passo passo, dietro suo Figlio, un passo dietro l’altro fino anche alla croce, a tenere presso di sé le parole e i fatti di Suo Figlio, a trovargli posto, a lasciare che progressivamente la Parola prenda possesso di se stessa fin nel profondo.
Maria custodisce, conserva, mantiene, diventa casa: in questo modo trasforma se stessa, il suo Cuore diventa Immacolato, e trasformando se stessa contribuisce alla trasformazione del mondo. E in questo modo anche Maria impara a “fare le cose del Padre”.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In quale occasione ho vissuto la Parola com Persona da accogliere?
In quale luogo della mia vita rischio di trasformare la Parola in mera norma?
In che modo vivo la mia devozione a Maria come via per Gesù?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
20
Giugno
2020
Trasformata
commento di Lc 2, 41-51, a cura di Michele Papaluca SJ