Cast away on the moon -
È salato. Il mio corpo ha sviluppato un gusto salato. Forse è perchè sto mangiando cibo insipido. Sono così orgoglioso di questo mio sapore! Mi sento come se fossi la cosa più buona del mondo, il gradino più alto della scala evolutiva. Sono maledettamente delizioso.
Cast away on the moon
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 5,13-16)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente. Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli».
Mi lascio ispirare
Per il Signore non siamo tutti grani dello stesso tipo di sale, e va pazzo in maniera particolare per la diversa fragranza di ciascuno di noi. Arriva il momento in cui la vita, pur con tutte le sue difficoltà, ci porta ad assaggiare il nostro sapore più autentico, quel gusto che solo noi abbiamo; vissuta nel rapporto con lui, quest’esperienza non porta ad uno sterile orgoglio egocentrico, ma è anzi necessaria a liberarci delle nostre paure ed iniziare veramente a “condire” il mondo attorno a noi.
A volte ci dimentichiamo di questo dono, e perdiamo la consapevolezza di piacere a Dio a prescindere dai giudizi degli altri e dal nostro successo nel mondo; se ciò accade, facilmente perderemo di gusto: è più facile farsi i fatti propri, tenere le cose per sé, non condividere un’esperienza quando sai che quel che dici potrebbe scandalizzare qualcuno, contenere le proprie originalità, stare sotto il moggio invece che sul candelabro…
Ma siamo luce e siamo nati per la luce. Sicuri come siamo dell’amore di Dio per noi possiamo permetterci di agire diversamente, di dire le cose scomode faccia a faccia, di rischiare il linciaggio stando dalla parte dei più deboli, di giocarci ancora in esperienze che ci hanno fatto soffrire in passato, continuando a seguire senza paura le promesse di vita che il Signore dissemina sul nostro cammino.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Qual è il mio “nome”, la mia identità, il mio particolare modo di insaporire e illuminare che scopro guardandomi in Cristo?
Che cosa di me ho preferito non esprimere assecondando delle paure?
In quale luogo della mia vita chiedo di risperimentare che il Signore mi ama così come sono?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
9
Giugno
2020
Sono la cosa più buona del mondo!
commento di Mt 5,13-16, a cura di Comunità Centro Poggeschi