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La caratteristica dell’amore è di dare sempre e di sempre ricevere.
Santa Elisabetta della Trinità
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 16,12-15)
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».
Mi lascio ispirare
Quante volte il Signore Gesù ha parlato ai suoi discepoli senza che lo comprendessero, dovendo oltretutto tornare ancora a spiegarsi… e chissà quante volte anche noi abbiamo fatto questa stessa esperienza di incomprensione o di durezza della Parola di Dio!
Il Signore Gesù sta per tornare al Padre e garantisce ancora una volta che arriverà lo Spirito Santo che permetterà ai discepoli, e a tutti i battezzati dopo di loro, la comprensione delle sue parole, del senso profondo del mistero della vita.
E allora le domande profonde che ci portiamo nel cuore possono trovare una risposta se disposti ad accogliere Dio così com’è, lasciando cadere i nostri muri interiori, le barriere architettoniche del nostro ego.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quale parola di Dio mi risulta più difficile, più dura?
L’immagine di comunione della Santissima Trinità come provoca il mio modo di relazionarmi? Quale immagine di comunità mi suggerisce?
Quale barriera sono invitato oggi ad abbattere?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
20
Maggio
2020
Tre
commento di Gv 16,12-15, a cura di Michele Papaluca SJ