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Apriti cielo sulla frontiera, sulla rotta nera, una vita intera.
Apriti cielo per chi non ha bandiera, per chi non ha preghiera,
per chi cammina dondolando nella sera.
Mannarino, Apriti cielo
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 13,16-20)
[Dopo che ebbe lavato i piedi ai discepoli, Gesù] disse loro: «In verità, in verità io vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un inviato è più grande di chi lo ha mandato. Sapendo queste cose, siete beati se le mettete in pratica. Non parlo di tutti voi; io conosco quelli che ho scelto; ma deve compiersi la Scrittura: “Colui che mangia il mio pane ha alzato contro di me il suo calcagno”. Ve lo dico fin d’ora, prima che accada, perché, quando sarà avvenuto, crediate che Io sono. In verità, in verità io vi dico: chi accoglie colui che io manderò, accoglie me; chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato».
Mi lascio ispirare
Come il migliore dei personal trainer che, prima dell’allenamento, prospetta le fatiche del percorso, spiega come affrontarle, cosa tenere presente, che ordine di priorità seguire, quali criteri utilizzare, a cosa rifarsi nel momento della caduta per ricominciare, così Gesù accompagna il nostro cammino, tifando sempre per noi e liberandoci dalle false immagini di noi stessi, dalle aspettative e dai fallimenti che soli non possiamo gestire.
Ecco che pur volendo alzare il calcagno, il calcio sarà dato a vuoto.
Una questione di stile, come sempre, lo stile di colui che per in-segnare parte dal suo di-segno, il segno dell’incontro tra il più grande e il più piccolo, il punto che ridà il giusto ordine ai venti dell’anima.
Ecco che incredibilmente ci si trova dinanzi a se stessi, in una solitudine ricca della presenza dell’Altro, la distanza viene coperta da qualcosa o meglio da qualcuno talmente più grande da definire ciò che siamo, da confermarci nel nostro limite come via di unità piuttosto che di frammentazione.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Contro cosa ho creduto di levare il calcagno?
Tra i tanti segni della quotidianità, quale di-segno richiama l’in-segnamento di Gesù diretto a me?
Come mi sento sapendo che la distanza tra me e me stesso è costituita dalla presenza di Dio? Quali relazioni, quali passioni, quale bellezza abitano questa distanza?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
7
Maggio
2020
Via di unità
commento di Gv 13,16-20, a cura di Mounira Abdelhamid Serra