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Sai afferrare le crespe del prato
quando il vento le avvolge con le sue dita?
Iddio provvederà
perché non ti riesca.
Emily Dickinson
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 11,25-30)
In quel tempo, Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo. Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
Mi lascio ispirare
Gesù si meraviglia dell’opera del padre: è bella oltre ogni sua aspettativa e lui danza nello spirito. Dio ha velato queste cose ai sapienti e ai dotti e le ha s-velate ai piccoli!
C’è un mistero cui chi è sapiente e dotto, chi conosce le cose per dominarle e possederle, non può accedere. C’è un mistero che a chi ha potere, per chi ha potere sugli altri, è nascosto e inavvicinabile, perché a questo mistero si accede solo attraverso la piccolezza di chi si mette in relazione, di chi ha bisogno e chiede, e non ha potere sulla volontà dell’altro, sul modo in cui vorrà rispondere.
È la volontà del padre che Gesù celebra in questo inno, lo loda perché ha voluto dargli tutto, persino la libertà di rivelarlo. E davanti a questo padre che facendosi piccolo e indifeso tutto si versa, lui tutto si riversa: “Venite a me”, dice Gesù.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In quali occasioni il bisogno di controllo e potere rischiano di inibire i movimenti del mio cuore?
Quando sono piccolo?
Che gusto trovo nel contemplare questo versarsi e riversarsi, questo corrispondersi totale e coinvolgente, tra il padre e il figlio?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
29
Aprile
2020
Chiunque lo desideri!
commento di Mt 11,25-30, a cura di Elena Benini