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L’attesa è un fiore semplice. Germoglia sui bordi del tempo.
Christian Bobin
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 6, 30-35)
In quel tempo, la folla disse a Gesù: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: “Diede loro da mangiare un pane dal cielo”». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo». Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane». Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!».
Mi lascio ispirare
La folla chiede un segno e questo non deve scandalizzare, anche Gesù non si scandalizza, anzi ne approfitta per scavare più in profondità. Desideriamo un segno per stringere o rinnovare un’alleanza o per rispondere ad un bisogno della “pancia”?
Dio è sempre all’opera nel mondo così come nella nostra storia. I segni della sua azione sono visibili però solo rileggendo con uno sguardo di fede la nostra vita ed hanno un fine ultimo: ricordarci il suo Amore per noi: un Amore che salva!
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quale tempo riservi alla rilettura della tua giornata?
In quale luogo della tua vita hai riconosciuto l’ultima opera del Signore per te?
Cosa ti impedisce di riconoscere i suoi doni? Cosa offusca il tuo sguardo?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
28
Aprile
2020
Ho visto un ramo di mandorlo
commento di Gv 6, 30-35, a cura di Anna Laura Lucchi Filippo Zalambani