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I lost myself to him and laid my face upon my lover’s breast
and care and grief grew dim
as in the morning’s mist became the light
there they dimmed amongst the lilies fair.
Perso per lui, ho posato la testa sul petto del mio amante
e cura e dolore si sono dissolte
così come la nebbia del mattino si fa luce,
lì si sono dissolte tra i gigli.
Loreena McKennit, The dark night of soul
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 24,35-48)
[I due discepoli che erano ritornati da Èmmaus] narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane. Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro. Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella Legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni».
Mi lascio ispirare
È possibile contemplare o meditare sulla figura di un Risorto? Difficile, perché la nostra esperienza comune non ci aiuta, complicato perché l’evento della Risurrezione di Gesù buca la storia e ci offre un anticipo di quello che sarà anche per noi. La Parola ci dà una testimonianza, ci invita a guardare Gesù e a desiderare di seguirlo fino alla fine non solo della nostra vita terrena, ma del suo viaggio di Pastore-Capo che ci porta ai bianchi pascoli del Padre.
Come è possibile far fede a questa Parola? Gesù mostra ai discepoli quello che resterà anche di noi, dopo il nostro passaggio (la nostra pasqua): mani rugose, piedi consumati, pasti fraterni. Resta la nostra storia che noi facciamo con le nostre azioni (mani) le nostre scelte (piedi, le direzioni che diamo alla nostra vita) e ciò di cui ci siamo alimentati (cibo, condivisione, affetti, legami affettivi).
Gesù Risorto è Gesù perché porta i segni della croce, perché continua a mangiare con i suoi amici. Quanto realista e concreta è la nostra fede! Sant’Ignazio negli Esercizi spirituali, nella settimana della Risurrezione, dice a chi fa gli Esercizi di chiedere come grazia della preghiera: «di rallegrarmi e godere intensamente per la grande gloria e gioia di Cristo Nostro Signore» Anche noi siamo invitati a farlo, lasciando che Gesù «apra la nostra mente per comprendere le Scritture». La vita è un dono che comincia e non avrà fine. La Risurrezione è quella stessa vita portata allo splendore dell’amore, della bellezza e dello splendore.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quali difficoltà avverti quando senti parlare o leggi una Parola che parla di Risurrezione?
Se dovessi descrivere la Risurrezione con parole tue, senza dare definizioni teologiche, ma rifacendoti alla tua esperienza, come lo faresti?
Il Vangelo di oggi ci dice come si sono sentiti i discepoli al vedere Gesù senza riconoscerlo. Come si saranno sentiti dopo che si è fatto riconoscere? Tu come ti senti?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
16
Aprile
2020
Una fede concreta
commento di Lc 24,35-48, a cura di Andrea Piccolo SJ