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Se perdi la speranza, perdi in qualche modo la vitalità che tiene la tua esistenza in movimento, perdi il coraggio di essere, la qualità che ti aiuta ad andare avanti a dispetto di tutto. E così oggi io ho ancora un sogno.
Martin Luther King
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 8, 21-30)
In quel tempo, Gesù disse ai farisei: «Io vado e voi mi cercherete, ma morirete nel vostro peccato. Dove vado io, voi non potete venire». Dicevano allora i Giudei: «Vuole forse uccidersi, dal momento che dice: “Dove vado io, voi non potete venire”?». E diceva loro: «Voi siete di quaggiù, io sono di lassù; voi siete di questo mondo, io non sono di questo mondo. Vi ho detto che morirete nei vostri peccati; se infatti non credete che Io Sono, morirete nei vostri peccati». Gli dissero allora: «Tu, chi sei?». Gesù disse loro: «Proprio ciò che io vi dico. Molte cose ho da dire di voi, e da giudicare; ma colui che mi ha mandato è veritiero, e le cose che ho udito da lui, le dico al mondo». Non capirono che egli parlava loro del Padre. Disse allora Gesù: «Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora conoscerete che Io Sono e che non faccio nulla da me stesso, ma parlo come il Padre mi ha insegnato. Colui che mi ha mandato è con me: non mi ha lasciato solo, perché faccio sempre le cose che gli sono gradite». A queste sue parole, molti credettero in lui.
Mi lascio ispirare
Il Vangelo di Giovanni si può leggere come un processo a Gesù, con accusatori: i giudei (non come etnia o religione, ma come un personaggio collettivo che incarna una logica legata da un modo di concepire Dio e il suo servizio) e difensori: il Padre, lo Spirito… Quello di oggi è un passaggio abbastanza esplicito di tale processo. Finirà con la condanna di Gesù? In questa fase del “dibattimento” i difensori di Gesù sembrano aver la meglio, almeno in coloro che assistono: «molti credettero in lui».
Cosa li ha convinti? Il modo con cui Gesù parla del suo rapporto con il Padre e la testimonianza che ne riceve! La parola di Gesù racconta loro di una relazione appassionata e vitale, al punto che si arriva alla piena sintonia tra i due e non semplicemente perché Gesù esegue ciò che il Padre gli dice, sarebbe troppo poco; ma perché tra loro c’è un cuore solo («non faccio nulla da me stesso» e «parlo come il Padre mi ha insegnato»), una piena e reciproca appartenenza («io Sono»)… immagino coloro che ascoltano e che si dicono ma guarda che bello!. Questa consapevole appartenenza rassicura e stabilizza interiormente e sconfigge la paura così permette di sbilanciarsi, di fare «le cose che sono gradite».
Guarda quanto è forte questa relazione, ne sono un po’ invidioso perché, in realtà, è ciò che vorrei io, per me, per noi: avere qualcuno che mi faccia sentire in piena sintonia con lui, a cui appartenere al punto da poter dare la vita per lui!
In un tempo difficile, in cui tutti (giustamente!) cercano di non ammalarsi e di non far ammalare altri, ci accorgiamo, forse, che questo è troppo poco e che la nostra vita non è fatta semplicemente per essere salvaguardata, riservata, “autosalvata”, ma è fatta per essere spesa, fino ad essere data con pace, perché sappiamo di appartenere a Qualcuno!
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In quale luogo della mia vita chiedo al Signore un soffio nuovo di vitalità e passione?
Davanti alla Parola, come mi relaziono col Signore?
Quando ho rischiato di “autosalvarmi”?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
31
Marzo
2020
Appassionati e vitali
commento di Gv 8, 21-30, a cura di Stefano Titta SJ