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Sono rimasti due: la misera e la misericordia
Agostino di Ippona
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 8,1-11)
In quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro. Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adultèrio, la posero in mezzo e gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adultèrio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo. Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani. Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più».
Mi lascio ispirare
Si sta avvicinando la Pasqua, ora in cui ogni cosa sarà svelata e vedremo finalmente il volto del nostro Dio.
Gesù, dopo aver passato la notte sul monte degli Ulivi, si dirige verso il tempio. È l’alba.
La scena che si presenta assomiglia a quella di un processo ma il giudice, Gesù, non si erge sul pubblico per condannare l’imputato: al contrario, si inchina ai suoi piedi. Con questo gesto Egli prende su di sé il nostro peccato non perché venga annullato o dimenticato, ma perché ognuno di noi non si senta lasciato solo e possa ricominciare.
È una scena che prefigura la resurrezione: il tempio rimane vuoto come la tomba sarà vuota, il giorno dopo il sabato, qui una peccatrice viene riconosciuta, perdonata e amata, là una donna riconoscerà e ritroverà l’Amato per non lasciarlo mai più.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quando mi sono trovato fra le fila della folla che giudica?
Quali sono quelle dinamiche di peccato in cui mi sento nudo e abbandonato davanti al Signore?
In quali situazioni mi sono sentito amato e perdonato da Lui?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
30
Marzo
2020
Per non lasciarlo mai più
commento di Gv 8,1-11, a cura di Maria Buiatti Luca Baccolini