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Esistono due luci nel mondo. Una che acceca con la sua potenza, mentre l’altra ci aiuta a vedere con chiarezza dove prima era buio pesto. Alla fine la scelta è sempre la stessa. Essere accecati o essere illuminati.
Susanna Tamaro
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mc 8,22-26)
Giunsero a Betsàida, e gli condussero un cieco, pregandolo di toccarlo. Allora prese il cieco per mano, lo condusse fuori dal villaggio e, dopo avergli messo della saliva sugli occhi, gli impose le mani e gli chiese: «Vedi qualcosa?». Quello, alzando gli occhi, diceva: «Vedo la gente, perché vedo come degli alberi che camminano». Allora gli impose di nuovo le mani sugli occhi ed egli ci vide chiaramente, fu guarito e da lontano vedeva distintamente ogni cosa. E lo rimandò a casa sua dicendo: «Non entrare nemmeno nel villaggio».
Mi lascio ispirare
Quante volte ci capita di sentirci avvolti dall’oscurità? Oscurità che penetra il nostro cuore e ci convince di non valere abbastanza, di essere inadeguati, di non poter vivere con gli altri, di non meritare riconoscimenti…
Questi pensieri ci fanno male, ma quanto ci convincono… e alla fine ci accecano, in fondo è più facile dare adito a questi pensieri che accogliere la possibilità di un cammino progressivo, che partendo dai propri limiti e desideri ci permette di vederci e vedere il mondo attorno a me in maniera nuova.
Il cammino è certamente lungo: abbiamo bisogno di chiedere aiuto (gli amici che ci accompagnano), abbiamo bisogno di lasciar fare alla Parola (Gesù che ci tocca), abbiamo bisogno di attendere (prima vediamo alberi, poi vediamo persone).
Nell’epoca in cui ci sembra di poter avere tutto subito senza fatica con un solo clic (un’amicizia su Facebook e Instagram, un panino su Just Eat, un paio di scarpe su Amazon, una relazione su Whatsapp…) ci viene detto che l’essenziale in realtà è un incontro… e tutto il resto (anche tutte le app possibili) diventa aiuto all’esperienza fondamentale della relazione faccia a faccia. Non si vive da soli: hai bisogno di altri, di Altro. Accoglili, sono lì per te.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quali oscurità ti attanagliano e ti convincono di essere proprio quello?
Sei pronto a passare attraverso un lento ma progressivo cammino verso una luce nuova?
Quale Altro puoi accogliere, oggi?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
19
Febbraio
2020
Non basta un clic!
commento di Mc 8,22-26, a cura di Loris Piorar SJ