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Il culto cristiano consiste nell’assoluta dedizione di amore,
quale poteva attuare unicamente Colui nel quale
l’amore stesso di Dio si è fatto amore umano.
Joseph Ratzinger
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 5,17-37)
Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli. Io vi dico infatti: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli. Avete inteso che fu detto agli antichi: Non ucciderai; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna. Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono. Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo! Avete inteso che fu detto: Non commetterai adulterio. Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore. Se il tuo occhio destro ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geènna. E se la tua mano destra ti è motivo di scandalo, tagliala e gettala via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geènna. Fu pure detto: “Chi ripudia la propria moglie, le dia l’atto del ripudio”. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, la espone all’adulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio. Avete anche inteso che fu detto agli antichi: “Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti”. Ma io vi dico: non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono di Dio, né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi, né per Gerusalemme, perché è la città del grande Re. Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare: “Sì, sì”, “No, no”; il di più viene dal Maligno.
Mi lascio ispirare
Gesù ripercorre alcuni dei dieci comandamenti: il quinto, il sesto, l’ottavo (per certi versi). Commentandoli, ampliandoli ci mostra cosa intende dire quando afferma: “non sono venuto ad abolire la Legge ma a darle pieno compimento”. Oggi Gesù ci racconta i comandamenti, cioè li colloca nel tempo, nella vita, nella storia di ogni persona. Il comandamento nudo e crudo, infatti, si presta a essere astratto, una norma generale poco o per niente legata alla complessità e all’originalità imprevedibile della vita.
Mentre racconta i comandamenti Gesù li allarga, li distende su un territorio più ampio della nostra coscienza spalmandoli su più esperienze, su una porzione di vita più grande, e nello stesso tempo li approfondisce, va al senso da cui traggono origine e così ci da la chiave per compierli.
Al compimento della Legge non servono solamente il senso, l’ampiezza e la profondità (caratteristiche inerenti al pensiero) ma per il compimento (cioè l’atto di completare una cosa, di finirla, di renderla completa) serve l’azione che vada fino alla fine: la vita di Gesù donata a tutti noi nell’incarnazione e nella croce.
Ecco perché noi siamo on the road, sulla strada. Siamo sulla strada del compimento, già percorsa da Gesù, affidata ad ognuno di noi su questa terra.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Che rapporto hai con le Dieci Parole (i dieci comandamenti)?
In quale occasione hai percepito dentro di te che il semplice adempimento di una norma di comportamento (religiosa o civile) è a volte insufficiente e che la tua umanità chiede di più?
Il tuo rapporto con il Signore ti aiuta ad amare di più? Come?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
16
Febbraio
2020
Sulla via del compimento
commento di Mt 5,17-37, a cura di Andrea Piccolo SJ