- Ph. Francesca Carraro
Stay with me,
let’s just breath.
Pearl Jam
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mc 3,13-19)
In quel tempo, Gesù salì sul monte, chiamò a sé quelli che voleva ed essi andarono da lui. Ne costituì Dodici – che chiamò apostoli –, perché stessero con lui e per mandarli a predicare con il potere di scacciare i demòni. Costituì dunque i Dodici: Simone, al quale impose il nome di Pietro, poi Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni fratello di Giacomo, ai quali diede il nome di Boanèrghes, cioè “figli del tuono”; e Andrea, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo, figlio di Alfeo, Taddeo, Simone il Cananeo e Giuda Iscariota, il quale poi lo tradì.
Mi lascio ispirare
… Simone, Giuda, ma anche Giulia, Alberto, Francesco, Chiara… in mezzo alla folla che sta quasi assediando Gesù, Gesù si allontana, fa spazio dentro e fuori, sale sul monte per allargare il proprio orizzonte e ci chiama per nome – a volte dandoci anche un nome nuovo. Ma non basta essere chiamati: serve anche che qualcuno sia in ascolto, rispondere e andare.
Ma a cosa, esattamente, saremmo chiamati? Dio ha grandi, grandissimi progetti per noi. Noi rispondiamo, con prontezza, e il progetto riveste le nostre vite e tutto si compie. E se non funzionasse così?
La chiamata non è a un disegno già deciso, a un programma già prestabilito, a un puzzle che basta solo mettere insieme. La chiamata è prima di tutto a stare con lui. Viverlo, viversi. Camminare affianco. Condividere il pane, la fatica di farsi capire. Gesù si sta aprendo al mondo quando chiama a sé i discepoli, chiede di non essere lasciato solo. Siamo pronti a rispondere?
Poi, solo dopo, come conseguenza, sapremo, se vorremo, scacciare i demoni, che non è altro poi che farsi testimoni della nostra esperienza di lui e con lui, che tutto guarisce, che tutto salva. Allora le tenebre si dilateranno, i lacci che ci tengono imbrigliati si scioglieranno.
Fino alla prossima fatica, fino al prossimo nuovo sì.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In quale luogo della mia vita sento il bisogno di prendermi del tempo per rimanere con Lui?
Quali paure, quali remore, mi frenano dal seguirlo?
Quali demoni voglio imparare a scacciare?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
24
Gennaio
2020
Siamo pronti a rispondere?
commento di Mc 3,13-19, a cura di Francesca Carraro