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Tu eri dentro di me, e io fuori. E là ti cercavo.
Agostino di Ippona
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mc 3,7-12)
In quel tempo, Gesù, con i suoi discepoli si ritirò presso il mare e lo seguì molta folla dalla Galilea. Dalla Giudea e da Gerusalemme, dall’Idumea e da oltre il Giordano e dalle parti di Tiro e Sidòne, una grande folla, sentendo quanto faceva, andò da lui. Allora egli disse ai suoi discepoli di tenergli pronta una barca, a causa della folla, perché non lo schiacciassero. Infatti aveva guarito molti, cosicché quanti avevano qualche male si gettavano su di lui per toccarlo. Gli spiriti impuri, quando lo vedevano, cadevano ai suoi piedi e gridavano: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli imponeva loro severamente di non svelare chi egli fosse.
Mi lascio ispirare
Gesù ha cominciato la sua predicazione e inizia questo continuo inseguimento tra lui e la folla. La folla che “sente quanto Gesù fa” e lo cerca perché vuole essere guarita, vuole i segni. Lui che fugge, per paura di essere schiacciato.
Forse, davanti a questo racconto possiamo porci la stessa domanda dell’angelo alle donne il giorno della risurrezione: chi cercate? Chi cercano queste folle? Gesù o quello che fa miracoli? Di cosa hanno bisogno queste folle? Di Gesù o di una guarigione?
Gesù rimette questa domanda a tutta la folla e zittisce i suggeritori, perché la risposta non può che essere personale.
Le folle si muovono per andare da Gesù, ma non è stato forse Gesù a raggiungere queste folle in tutti i loro luoghi, (Galilea, Tiro, Sidone, Idumea, Giudea, Gerusalemme, Giordano…) e a incontrarle nelle persone concrete? Proprio come nel mattino di Pasqua, Gesù precede tutte queste persone nella loro Galilea, si faranno trovare o saranno in giro a cercare un altro guaritore?
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Chi cerchi oggi?
In quale occasione ti sei sentito disposto all’incontro personale? Quando invece hai preferito la mediazione di un suggeritore?
Dove vorresti essere incontrato?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
23
Gennaio
2020
La risposta è tua
commento di Mc 3,7-12, a cura di Matteo Palma