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Che cosa sconveniente! Mangiare alla tavola dei peccatori! Un maestro non fa di queste cose!
Il nuovo catechismo olandese (edizione del 1969, p.123)
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mc 2, 13-17)
In quel tempo, Gesù uscì di nuovo lungo il mare; tutta la folla veniva a lui ed egli insegnava loro. Passando, vide Levi, il figlio di Alfeo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì. Mentre stava a tavola in casa di lui, anche molti pubblicani e peccatori erano a tavola con Gesù e i suoi discepoli; erano molti infatti quelli che lo seguivano. Allora gli scribi dei farisei, vedendolo mangiare con i peccatori e i pubblicani, dicevano ai suoi discepoli: «Perché mangia e beve insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Udito questo, Gesù disse loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori».
Mi lascio ispirare
Non se ne sta fermo, chiuso a chiave dietro sette cancelli. Non dà udienze veloci, accessibile solo se qualche scriba intercede. Non teme di prendere l’iniziativa e neanche di scontentare qualcuno. Gli interessano poco le convenienze? La libertà di ciascuno sembra per lui più preziosa del bisogno di apprezzamento, del bisogno di appartenere ad una categoria.
Il maestro sconveniente esce di nuovo. Passa lungo il mare incontrando di tutto.
Imprevedibilità della sua agenda. Quanti e quali discorsi terrà? Dove si fermerà oggi a mangiare?
Vede Levi, gli dice: «Seguimi».
Dietro ogni relazione tra persone un mistero di libertà. Un mistero che il Vangelo rispetta e rilancia. Non sappiamo molto di tutto ciò che sta dietro quegli sguardi, quelle parole, quei gesti. Levi ha forse incrociato quegli occhi nella piccola città di Cafarnao? Da vicino o da lontano? Ha già udito il tono della sua voce? Forse c’era anche lui tra i curiosi che vengono ad ascoltare il maestro che non teme la folla e neanche il mare? Forse s’era nascosto anche lui sopra un albero per ascoltarlo e vederlo senza essere visto?
Il frutto maturo si stacca dal ramo con dolce fiducia. Non per timore, non per violenza, si dona nelle sue mani.
L’occhio che cerca di vedere scorge una preparazione paziente. È la scommessa dell’amore.
Festa grande, nuova alleanza: il frutto maturo si consegna nelle mani dei peccatori.
Una volta e sempre. Chi ha fame venga e mangi!
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In quale occasione ho incrociato quello sguardo?
Quale peccato, quale malattia posso consegnare oggi a Gesù?
C'è qualcosa che mi scandalizza in questo maestro sconveniente?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
18
Gennaio
2020
Possibile accontentare tutti?
commento di Mc 2, 13-17, a cura di Matteo Suffritti SJ