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Un uomo che voglia dirigere l’orchestra deve voltare le spalle alla folla.
Max Lucado
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mc 2,1-12)
Gesù entrò di nuovo a Cafàrnao, dopo alcuni giorni. Si seppe che era in casa e si radunarono tante persone che non vi era più posto neanche davanti alla porta; ed egli annunciava loro la Parola. Si recarono da lui portando un paralitico, sorretto da quattro persone. Non potendo però portarglielo innanzi, a causa della folla, scoperchiarono il tetto nel punto dove egli si trovava e, fatta un’apertura, calarono la barella su cui era adagiato il paralitico. Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico: «Figlio, ti sono perdonati i peccati». Erano seduti là alcuni scribi e pensavano in cuor loro: «Perché costui parla così? Bestemmia! Chi può perdonare i peccati, se non Dio solo?». E subito Gesù, conoscendo nel suo spirito che così pensavano tra sé, disse loro: «Perché pensate queste cose nel vostro cuore? Che cosa è più facile: dire al paralitico “Ti sono perdonati i peccati”, oppure dire “Àlzati, prendi la tua barella e cammina”? Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere di perdonare i peccati sulla terra, dico a te – disse al paralitico –: àlzati, prendi la tua barella e va’ a casa tua». Quello si alzò e subito prese la sua barella, sotto gli occhi di tutti se ne andò, e tutti si meravigliarono e lodavano Dio, dicendo: «Non abbiamo mai visto nulla di simile!».
Mi lascio ispirare
Nasci, e ogni giorno che passa impari cose nuove, ascoltando, toccando, guardando, odorando, portando alla bocca. Cresci. Sperimenti la fatica dell’apprendere, che a volte diventa lento, altre si ferma. Giochi a calcio con i compagni e mentre essi tirano in porta e segnano tu, invece, la palla non la prendi e sai che quando tiri, essa andrà fuori. Ascolti la lezione di storia e le date che ti entrano da un orecchio ti escono dall’altro. Ti accontenti delle preghiere imparate da bambino.
Soffri e ti arrabbi perché non sei come gli altri. E mentre ti rattristi e ti avvilisci avverti che ti stai fermando. Che dramma!
Sei fermo tu, ma non i tuoi amici. Non si rassegnano, loro, a vederti così. Si fanno in quattro perché tu possa ritrovare il gusto di vivere. Eccoli superare la folla, scoperchiare il tetto e calarti davanti a Gesù. Tu e lui. E sul tuo bel volto, riaffiora il sorriso.
Riesci pure a ringraziare del tuo tiro a banana, della data della fondazione di Roma che non vuole fissarsi, del tuo balbettare le preghiere. Perché anche questi ritardi sono parte di te, ti rendono speciale e così specialmente amato da Gesù e dagli amici.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In quali ambiti ti sembra di non imparare nulla?
Come vivi questo scacco?
Chi o che cosa si attiva per rimetterti in cammino?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
17
Gennaio
2020
Oltre la folla
commento di Mc 2,1-12, a cura di Stefano Corticelli SJ