Ph. Gustavo Di Nucci (publicdomainpictures.net) -
Con la luce negli occhi
con il ritmo nel cuore
con il vento alle ali
troveremo il tesoro nascosto
dentro ai tuoi desideri più veri.
Jovanotti
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mc 6,34-44)
In quel tempo, sceso dalla barca, Gesù vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose. Essendosi ormai fatto tardi, gli si avvicinarono i suoi discepoli dicendo: «Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congedali, in modo che, andando per le campagne e i villaggi dei dintorni, possano comprarsi da mangiare». Ma egli rispose loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Gli dissero: «Dobbiamo andare a comprare duecento denari di pane e dare loro da mangiare?». Ma egli disse loro: «Quanti pani avete? Andate a vedere». Si informarono e dissero: «Cinque, e due pesci». E ordinò loro di farli sedere tutti, a gruppi, sull’erba verde. E sedettero, a gruppi di cento e di cinquanta. Prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero a loro; e divise i due pesci fra tutti. Tutti mangiarono a sazietà, e dei pezzi di pane portarono via dodici ceste piene e quanto restava dei pesci. Quelli che avevano mangiato i pani erano cinquemila uomini.
Mi lascio ispirare
I discepoli propongono a Gesù una soluzione pratica a un problema oggettivo che si presenta: è tardi e la gente ha fame. Analizzano la situazione, i dati che hanno a disposizione: Gesù ha fatto la sua bella lezione ed è finito ciò che può fare lui, sta ora a ognuno provvedere da sé per cercarsi da mangiare nelle campagne e nei villaggi vicini.
Inoltre, anche quando, dopo l’invito a “dare loro stessi”, domandano se devono andare a comprare da mangiare, considerano quanto è fuori da sé, vedono le possibilità, ma non prendono in considerazione, in realtà, le risorse – proprie e della folla.
Questa è una grande tentazione alla quale siamo invitati a prestare attenzione: la soluzione ai miei problemi sembra dipendere unicamente da quello che vedo, benché io mi metta di impegno ad analizzare meticolosamente tutti gli aspetti.
Gesù ci dice che con lui ci è dato tutto quello di cui abbiamo bisogno; lui ci ha resi in grado di vedere non solo con occhi critici, ma anche con occhi d’amore, che non seguono, cioè, la logica della divisione equa, ma della condivisione piena. L’impegno è, quindi, quello di rimettere continuamente nelle sue mani ciò che abbiamo, che sono i suoi stessi doni, perché siano ai nostri occhi sempre preziosi.
Chiediamo al Signore di imparare sempre più a imitare il suo amore, che è senza eccessivi calcoli, ma che si manifesta abbondante in noi e attraverso di noi.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In quale occasione mi è capitato di avere compassione della folla come Gesù?
Quali sono le mie risorse che sento di dover rimettere nelle mani del Signore?
In che occasioni non mi sono sentito all’altezza di servire i poveri?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
8
Gennaio
2020
Risorse preziose
commento di Mc 6,34-44, a cura di Marco Ruggiero