Caravaggio, Conversione di san Paolo (particolare) -
It’s the end of the world as we know it (and I feel fine).
È la fine del mondo così come lo conosciamo (e io sto bene).
R.E.M.
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 21, 20-28)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, allora sappiate che la sua devastazione è vicina. Allora coloro che si trovano nella Giudea fuggano verso i monti, coloro che sono dentro la città se ne allontanino, e quelli che stanno in campagna non tornino in città; quelli infatti saranno giorni di vendetta, affinché tutto ciò che è stato scritto si compia. In quei giorni guai alle donne che sono incinte e a quelle che allattano, perché vi sarà grande calamità nel paese e ira contro questo popolo. Cadranno a fil di spada e saranno condotti prigionieri in tutte le nazioni; Gerusalemme sarà calpestata dai pagani finché i tempi dei pagani non siano compiuti. Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria. Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina».
Mi lascio ispirare
Dov’è la Buona Notizia in questo Vangelo di devastazioni e catastrofi? Eppure… il Signore ci annuncia che proprio in tutto questo la nostra liberazione si avvicina. Come? E perché? Perché la prospettiva di Gesù è una prospettiva diversa: è la prospettiva del Padre, la cui ultima parola sul mondo non è una parola di condanna ma una parola di amore e di pietà.
Guardando all’esperienza ultima di Gesù, la cui vittoria finale sul male passa attraverso il sacrificio della croce, anche le nostre situazioni di dolore o gli sconvolgimenti del nostro cuore possono diventare, se affidati a Dio e non fuggiti, luoghi di un amore più grande.
Possiamo allora abitare anche l’incertezza e la paura, nella rinnovata consapevolezza che il Signore sta operando per risollevarci.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In quale occasione ti sei sentito scoraggiato?
In quale luogo della tua vita trovi turbamenti da affidare al Signore?
Quale rinnovata consapevolezza ti risolleva, oggi?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
28
Novembre
2019
Risollevatevi!
commento di Lc 21, 20-28, a cura di Anna Laura Lucchi Filippo Zalambani